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Novara 20-22 settembre 2019 / Scarabocchiare scarabocchi d’autore

4 Settembre 2019

Torna Scarabocchi. Il mio primo festival per il suo secondo anno. Di nuovo a Novara, presso l’Arengario. Torna con un tema che attraversa laboratori per i bambini e per gli adulti, le lezioni e le letture, e altro ancora: gli animali. Lorenzo Mattotti con gli animali di Pinocchio, Giovanna Durì con le macchie e gli sgorbi dentro cui vedere animali strani o consueti, Giovanna Zoboli con la pecora da disegnare de Il piccolo Principe di Saint-Exupery, e poi Ilaria Urbinati anche lei con animali, e quindi Ermanno Cavazzoni che ci parla degli scarabocchi di Franz Kafka, lo scrittore i cui racconti sono pieni di molti animali. Vi aspettiamo a Novara dal 20 al 22 settembre!

 

Pare che gli scarabocchi di un autore non possano essere considerati tali perché nell’istante in cui vengono concepiti passano immediatamente nella categoria “opere”. Questo ci sembra scorretto sia nei confronti dei “comuni mortali” che scarabocchiano senza talento e inutilmente, come e soprattutto, per l’autore stesso che non ha la libertà di scarabocchiare senza temere che poco dopo la sua dipartita un critico, l’amante o qualche avido nipote, mettano in mostra dei foglietti che appartenevano alla sua sfera intima. Così, il giudizio dei posteri dichiarerà che l’autore non scarabocchia, progetta.

 

Scarabocchiare foto di personaggi famosi come attori e politici, per molti risulta naturale, ma nei confronti di disegni altrui l’azione viene fermata da un’atavica forma di pudore. Scarabocchiare scarabocchi d’autore è un’altra cosa.

Quest’anno per il Festival dello Scarabocchio, Franco Matticchio mette coraggiosamente a disposizione alcuni dei suoi scarabocchi per chi volesse arricchirli con ulteriori scarabocchi.

(scarabocchio signor Ahi e Nose)

 

Lo stimolo per la realizzazione di questo laboratorio parte da un fatto accadutomi più di una ventina di anni fa; entrando in studio una mattina ho avuto la sgradita sorpresa di trovare dei fogli ricchi di disegni, che avevo incautamente lasciato sul tavolo, zeppi di scarabocchi.

I disegni che avevano subito lo scempio non erano miei (purtroppo) ma di un noto illustratore e caro amico con il quale avevo lavorato fino a tarda ora la sera precedente.

 

Franco Matticchio.


Insieme stavamo progettando una sua mostra e mentre discutevamo su tavole di prospetti, piante di sala e copie di pannelli in scala lui, disegnatore compulsivo, aveva riempito questi fogli di splendidi disegni a matita. Ricordo ancora l’occhiata rassicurante che lanciai a quella massa di schizzi preziosi prima di chiudere lo studio, in parole poteva tradursi circa così: “dormite bene piccini, domani sarete miei, vi accudirò”.

Premetto che dividevo lo studio con persone intelligenti che conoscevano la materia che trattavo, eppure una di esse non resistette al “demone dello scarabocchio”. Così quella mattina ritrovai delicati volti di donna, uomini tristi insieme a dolci animali, martirizzati da occhiali, baffi, incisivi e nasi suini, tutti rigorosamente realizzati con la penna BIRO BLU. La collega aveva erroneamente scambiato per miei dei raffinati disegni d’autore e di conseguenza per lei, questi non erano più tali ma rientravano nella categoria degli “scarabocchi”. Questo danno non si sarebbe consumato se la paternità dei disegni fosse stata esplicita.

 

Nel laboratorio che proponiamo l’autore è dichiarato (Franco Matticchio) e non sappiamo cosa possa succedere ai suoi scarabocchi. Ma soprattutto non sappiamo cosa possa passare nella testa di chi va a scarabocchiare uno scarabocchio d’autore. Potrebbe arricchire di fondali i suoi personaggi, come aggiungere altri personaggi, o anche prendersi la libertà di sbeffeggiarli con occhiali, baffi etc. o forse restare bloccato di fronte allo scarabocchio altrui. Si vedrà.

 

Scarabocchiare scarabocchi d’autore, appunto, è un’altra cosa.

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