Una poesia di Franco Arminio / Non toccate la Lucania

16 Aprile 2016

Domenica si terrà il referendum contro la trivellazione in mare. Il quesito è così formulato: "Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimento in attività nelle acque territoriali italiane anche se c'è ancora gas e petrolio?". Il quesito è relativo alla durata di queste trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa e non riguarda le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa. La vittoria del SÌ bloccherà tutte le concessioni per estrarre petrolio entro le 12 miglia dalla costa italiana. Pubblichiamo qui una poesia di Franco Arminio, paesologo e nostro collaboratore, dedicata a questo tema, ma non solo, auspicando che si vada a votare al referendum per raggiungere il quorum, qualsiasi sia la opinione di ciascuno nel merito.

 

Non toccate la Lucania


e non toccate i contadini, quelli di adesso


e quelli che furono macellati a Caporetto,


non toccate quelli che presero le navi


per andare in America,

non toccate chi ha lavorato in Svizzera

e chi è rimasto innocente

in questi paesi

in cui ogni disperazione

è sola nel suo fosso,

ditelo a chi è rimasto

che bisogna salutarsi con gioia

che bisogna pulire fuori dalla nostra casa

prima che dentro,

ditelo che non bisogna chiedere favori,

ditelo che non siamo in vendita

e chi ci ha rubato le braccia

ora ci ruba il vento e l'acqua

e il petrolio.

Chi non sa nulla del Sud stia zitto,

parli chi ha il coraggio di starci dentro

di attraversarlo lentamente. 

Stia zitto chi fa il giornalista nei salotti.

Non servono

i mestieranti dello sdegno, 

i mercanti del frastuono,

per raccontare certi luoghi ci vuole la poesia,

il teatro, il canto.

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