Questo libro raccoglie ottanta articoli usciti sul «Corriere della Sera» tra il 1998 e il 2012, tutti dedicati a registi contemporanei italiani o stranieri, prendendosi la responsabilità di indicare gli spettacoli più significativi degli anni Zero. Grazie al ricco schedario teatrografico allestito da Simone Nebbia, il testo è anche uno strumento indispensabile per chiunque nel teatro lavori o il teatro studi. Dedicati come sono a figure di registi dal più o meno accentuato tratto demiurgico, questi articoli parrebbero contraddire il declino del titolo gibbonsiano scelto dall’autore, ma – come egli scrive nella premessa – nel loro insieme rappresentano appunto il tramonto di una grande stagione d'arte, quella del Novecento teatrale d’Occidente. D’altra parte, non da oggi il teatro per Franco Cordelli è, oltre che un’occupazione professionale e una passione irriducibile, sede d’una riflessione non episodica sul senso dell’arte e della critica. Sulla freccia del senso, insomma, che – come si legge nella conversazione con Andrea Cortellessa che mette capo al testo – dal passato giunge sino a noi e, attraversando la nostra esistenza, prosegue verso un futuro che, per definizione, è ancora tutto da scrivere.
Franco Cordelli, nato a Roma il 20 febbraio 1943, è fra i maggiori intellettuali italiani. Autore di poesie, drammi, saggi e antologie, ha pubblicato sinora otto romanzi (Procida, Garzanti 1973 e Rizzoli 2006; Le forze in campo, Garzanti 1979 e Rizzoli 2010; I puri spiriti, Rizzoli 1982; Pinkerton, Mondadori 1986; Guerre lontane, Einaudi 1990; Un inchino a terra, Einaudi 1999; Il duca di Mantova, Rizzoli 2004; La marea umana, Rizzoli 2010) e altri, inclassificabili libri fra i quali Il poeta postumo (Lerici 1978 e Le Lettere 2008) e Proprietà perduta (Guanda 1983). Il suo ultimo libro è il saggio L’ombra di Piovene (Le Lettere 2011). Di recente sono stati ripubblicati i saggi La democrazia magica (Einaudi 1996 e Fandango 2012) e Partenze eroiche (Lerici 1980 e Gaffi 2013). Insieme ad Alfonso Berardinelli ha curato nel 1975 la storica antologia Il pubblico della poesia, e nel 1979 ha ideato e diretto, insieme a Ulisse Benedetti e Simone Carella, il leggendario Festival dei poeti di Castelporziano. Ha collaborato a «Paese Sera» e «L’Europeo» e da molti anni è critico letterario e teatrale del «Corriere della Sera».