Che fare. Idee per l'Italia di oggi
La cultura attraversa oggi nel nostro paese una profonda crisi: i tagli delle risorse pubbliche hanno colpito negli ultimi anni la scuola, l’università, il patrimonio storico-artistico e la produzione indipendente, dal cinema, al teatro, alla musica. Anche le biblioteche pubbliche, da quelle di quartiere alle grandi nazionali, versano in una situazione disastrosa. Il populismo mediatico in cui siamo immersi sembra aver individuato nel pensiero critico, nella formazione, nella creatività non conformista, i facili bersagli di un’ottusa volontà di dominio: la cultura, se proprio è necessaria, deve essere un lusso, non un bene collettivo, una forma di evasione, non un elemento essenziale per la crescita civile dell’intero paese.
Di fronte a questa situazione ci interroghiamo su cosa si possa fare per cambiare rotta. Ci riferiamo non solo alla protesta civile, sempre necessaria – sull’esempio di quanto sta accadendo a Roma al Teatro Valle o di altre situazioni – ma alla possibilità di concepire e realizzare progetti specifici. Ci sono esempi positivi in luoghi molto diversi che mostrano quanto sia grande la domanda di cultura nel paese: migliaia e migliaia di persone che frequentano i festival culturali, i seminari, le conferenze, fanno la fila alle mostre d’arte e ai concerti, leggono libri e giornali, fanno ricerca, si pongono domande sul futuro.
Che fare. Questa la sollecitazione che poniamo. La cultura italiana è legata alle realtà locali, alle città e ai paesi: vogliamo interrogare persone che vivono e lavorano nell'ambito culturale delle tante città italiane. Intellettuali, ricercatori, artisti, insegnanti, chiunque operi ogni giorno in questo ampio settore.
Chiediamo a tutti idee concrete: non solo aprire il libro dei sogni, bensì formulare progetti realizzabili, da far partire in tempi brevi, proposte autoprodotte o sostenute in varie forme da fondi privati e pubblici, anche attraverso un azionariato popolare. Uno sforzo di concretezza e insiemedi fantasia.
Ci dite, città per città, paese per paese, cosa si può fare per far ripartire la cultura? In quali modi si può progettarla e diffonderla nell’interesse di tutti?
Mandate una mail con la vostre riflessioni e soprattutto con proposte concrete a posta@doppiozero.com
doppiozero approfondisce il tema Che fare in un incontro pubblico il 7 dicembre 2011 alle ore 17 alla sala Diamante, all'interno di Più libri più liberi (Roma, EUR Palazzo dei Congressi, 7-11 dicembre 2011). Ne parleranno, con il nostro Stefano Chiodi, Andrea Cortellessa, Michele Dantini e Christian Raimo.