Macao et Cosmage

20 Ottobre 2014

Guarda attentamente…

 

Macao et Cosmage. Ou l'expérience du bonheur, 1919, Editions de La Nouvelle revue Française

 

“Bambino, nelle pagine seguenti ogni colore, ogni minimo oggetto, i più piccoli animali hanno una ragione d’essere… Tocca a te scoprirla. Guarda attentamente… non racconto altro che la storia di Macao e Cosmage. Questa storia sarebbe triste, se non fossi persuaso che, oggi, loro sono felici… Il solo mistero della vita è svelato, quando sappiamo dove risiede la felicità… Il tuo amico Edy Legrand.”


Con queste parole comincia Macao et Cosmage. Ou l'expérience du bonheur, capolavoro di Edouard-Léon Louis Edy Legrand, pittore, decoratore nonché illustratore di oltre 150 libri, nato a Bordeaux nel 1892 e morto a Bonnieux nel 1970.

 

Macao et Cosmage. Ou l'expérience du bonheur, 1919. Copertina

 

Il libro, un grande album quadrato (340 x 340 mm), colorato con la tecnica del pochoir e pubblicato nel 1919 dalle Editions de La Nouvelle revue Française, racconta la vicenda di Macao e Cosmage, lui bianco, lei creola, cresciuti insieme su un'isola deserta, un paradiso in cui regna l'armonia fra tutte le creature che la abitano. Finché dal mare non giunge la nave del capitano Létambot, che cambierà il destino dell'isola, trasformandola in un avamposto della civiltà e alterandone per sempre il felice equilibrio. Un libro perfettamente contemporaneo, per temi, concezione estetica, approccio con il lettore.

 

Macao et Cosmage. Ou l'expérience du bonheur, 1919. Risguardo

 

Che quasi cento anni fa, un autore abbia pensato di rivolgersi al lettore bambino con questo incipit, un invito a guardare attentamente le immagini, per scoprire “la ragione d'essere” di ogni cosa è straordinario, tanto più se si pensa quanto ancora oggi le illustrazioni nei libri per bambini siano, per molti adulti, anche colti, un accessorio didascalico o puramente decorativo (tant'è che si parla di aniconia, ovvero analfabetismo iconico, incapacità di leggere le immagini e quindi di riconoscerne il senso, la specificità di linguaggio, al di là del giudizio istintivo e immediato mi piace/non mi piace). Al contrario, le immagini hanno un'importanza fondamentale sia nella comunicazione umana, perché attraverso i loro codici ci orientiamo ogni giorno nello spazio e nel tempo, sia nello sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini, in particolare quelle dei libri con cui entrano in relazione, perché nelle narrazioni, le immagini, come le parole, sono parte integrante di processi logici, di senso, di lettura e di trasmissione culturale.

 

Macao et Cosmage. Ou l'expérience du bonheur, 1919. Frontespizio

 

In Macao e Cosmage, al contrario di quanto spesso accade, a tutt'oggi, nella produzione di immagini dedicata ai bambini, Edy Legrand mantiene la promessa fatta al lettore: ogni cosa ha “una ragione d'essere”. La bellezza di ogni immagine non è esibizione estetizzante, ma parte integrante di un racconto sulla bellezza. Anzi di un racconto sulla bellezza minacciata, come mostrano le illustrazioni della seconda parte del libro, dove l'unità armonica delle prime pagine che descrivono lo stato edenico in cui vivono Macao e Cosmage si frantuma nelle pagine sulla colonizzazione, dove immagini e parole non trovano più accordo, gremite all'inverosimile, non dalla pienezza della materia vivente, ma dalla proliferazione esponenziale di un progresso che spinge ogni cosa ai margini dello spazio, e del foglio, quindi, assegnando a ogni cosa spazi piccolissimi, affollati all'inverosimile o deserti, dominati comunque da un ordine sterile e artificiale.

 

Macao et Cosmage. Ou l'expérience du bonheur, 1919

 

Il lettore che voglia prendere alla lettera l'invito di Edy Legrand non ha che l'imbarazzo della scelta per cimentarsi in esercizi di visione che non mancheranno di sorprendere.


Si osservi, per esempio, la gigantesca palma che protegge il sonno di Macao e Cosmage e, insieme, il filare di palme nei vasi lungo il viale dell'isola civilizzata. Nella prima immagine l'albero è percepibile come personaggio tout court, al centro della tavola e insieme al centro di una rete di legami biologici e affettivi fra presenze diverse fra loro: gli esseri umani, la notte, la volta stellata, la foresta, la montagna, il mare. Cielo e terra occupano nell'immagine una proporzione equilibrata; la palma segna il punto di incontro fra le due dimensioni, e questo coincide con il punto da cui si irradiano le grandi foglie al centro della pagina. Macao e Cosmage sdraiati, e accesi da una macchia di luce, occupano una porzione di spazio coerente con le proprie dimensioni, all'interno di un ordine più ampio.

 

Macao et Cosmage. Ou l'expérience du bonheur, 1919

 

Nella seconda immagine, la palma si è moltiplicata in un prodotto seriale, è una “cosa” fra le tante, un arredo urbano, senza nesso con ciò che la circonda, nemmeno con la terra poiché è contenuta in tanti vasi identici fra loro. La sua funzione è quella di tracciare la linea di confine fra gli spazi del tempo libero e quelli del lavoro, occultando di questi gli aspetti meno presentabili, anche se il suo colore è il nero come neri sono i fumi delle ciminiere. La terra occupa tutto lo spazio visibile, il cielo è confinato nella parte alta dell'immagine. L'immagine non si articola intorno a un centro 'forte', la percezione è quella di un spazio non facilmente leggibile, dove la relazione fra le cose è debole, determinata dall'appartenenza a medesime tipologie: case, uomini, alberi, strade, fabbriche.

 

Osserviamo un universo senza nessi che è, al contempo, caotico e uniforme; il disegno rivela all'occhio che i criteri di ordine secondo cui il paesaggio è stato organizzato celano, sotto la logica razionale della pianificazione urbana, quella irrazionale dello sfruttamento intensivo del territorio. Che la logica della ragione sia qui subordinata a quella dell'interesse lo indica anche lo spazio riservato alle parole, che si sono fatte minuscole, schiacciate in fondo alla pagina, fra l'immagine e il bianco del margine, e sembrano affollarsi in uno spazio troppo piccolo per loro, senza riuscire a dire l'enormità di quello che il lettore ha sotto gli occhi. Nella prima tavola, invece, vi sono poche parole, scritte in corpo maggiore, posizionate anch'esse fra illustrazione e margine, ma armonicamente integrate nella pagina, su un fondo ton sur ton con la tonalità cromatica dell'immagine.

 

 

Se in questo libro i temi del conflitto fra natura e cultura, individuo e società, libertà e proprietà, felicità e progresso assumono note che possono apparire ingenue, vale la pena ricordare che il paese di Legrand è la Francia, lo stesso di Jean Jacques Rousseau e del suo Émile, di Paul Gauguin, e di Victor, il ragazzo-lupo dell’Aveyron, e del suo medico Jean-Marc-Gaspard Itard. E anche che l'impero coloniale francese, costruito in quattro secoli, a partire dal Seicento, tra gli anni Venti e Trenta del Novecento raggiunse il suo apice, con colonie in Asia, Africa, America settentrionale e Oceania, estendendosi per oltre 12.347.000 km².
Insomma, Edy Legrand conosceva bene la storia che stava raccontando. E l'ha raccontata in un libro che ha rivoluzionato la grafica e l'illustrazione degli album illustrati per ragazzi.

 


 

Macao et Cosmage. Ou l'expérience du bonheur, è disponibile oggi nel catalogo delle Éditions Circonflexe
In rete, lo si trova integralmente disponibile qui
Su Edy Legrand si segnala in Pittori di carta. Libri illustrati fra Otto e Novecento, di Santo Alligo, (volume primo, Little Nemo Editore 2004), il saggio Il fascino dei Mari del Sud raccontato ai ragazzi.

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