Speciale
Perdersi
Quando mi prendo cura di me mi perdo.
Mi perdo volentieri e dimentico quasi tutto, nei luoghi sospesi dal tempo, come le sale d’attesa, gli uffici postali e, preferibilmente, i treni. Per mia natura entro in ansia quando non ho il controllo del tempo.
Il mio ritardo, prima di quello degli altri, mi destabilizza. Nei luoghi che si nutrono di imprevisti e ritardi invece mi rilasso; mi concentro sulla lettura meglio che in qualsiasi altra condizione e posso essere distratta solo dalle vite altrui, da discorsi che mi sfiorano, che ascolto e, a volte, annoto. Oppure perché resto incantata da un volto, che vorrei dipingere, ma non è quello il luogo e neppure il momento. Allora mi limito a schizzarlo a matita senza un fine, solo per perdermi.
Segue disegno sporco, molto sporco.