A più di trent’anni dalla sua scomparsa, Francesca Woodman è divenuta un’icona del panorama artistico contemporaneo, ridotta alla dimensione mitica e stereotipata dell’artista vittima ribelle della società. Questo saggio si propone di riportare la sua opera sotto la giusta luce, sottolineandone gli aspetti messi in ombra dal mito, a partire da ciò che effettivamente appare o manca nelle sue immagini.
Il risultato è un’indagine critica su un’artista in bilico fra adolescenza ed età adulta, che ha utilizzato il medium fotografico fino a mostrarne i limiti concettuali e proponendo un’inedita lettura presessualizzata del corpo umano. Un’artista la cui storia è ancora oggi un caso da risolvere per gli interrogativi che continua a porre intorno all’uso della fotografia nel campo dell’arte.
Laureata in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale all’Università di Roma Tre nel 2011 con una tesi su Francesca Woodman, Veronica Vituzzi si occupa di cinema, arte e fotografia scrivendo per alcune testate online, tra cui www.doppiozero.com, e per la rivista Alfabeta2. Il suo blog è www.veronicavituzzi.wordpress.com.