Remix

23 Ottobre 2015

Se il paesaggio moderno assume consistenza in virtù del modello secondo il quale si usa il passato per costruire il futuro, in quello contemporaneo si impongono tratti peculiari che giustificano i tentativi volti a far emergere la mappa di una nuova cultura, quella appunto del remix, che privilegia, più di quanto sia avvenuto in precedenti epoche storiche, modalità compositive basate sul riutilizzo – più o meno – creativo e consapevole di oggetti culturali preesistenti. In una siffatta cornice, i concetti correlati di ‘innovazione’ e ‘ripetizione’ rappresentano le principali coordinate attraverso le quali questo libro prova a far luce sulle più attuali forme comunicative, stringendo in particolare il fuoco su: una possibile genealogia del remix; l’inattualità di categorie moderne quali ‘autore’ e ‘originale’; i contributi della cultura hacker; l’ereditarietà sociale dei motivi culturali; le estetiche della ripetizione e dell’ibridazione; l’erosione dei confini dell’amatorialità; i contributi macchinici alla creatività; la difficile ricerca di una dimensione etica delle pratiche remixatorie.

 

Vito Campanelli è un teorico dei nuovi media che ha dedicato la propria ricerca all'immaginario tecnologico. Svolge un'intensa attività di pubblicista, è socio fondatore di MAO - Media & Arts Office ONLUS ed è promotore e curatore di eventi nell'ambito della cultura e dell'arte legate ai media digitali. Tra le sue pubblicazioni: L’utopia di una società dialogica. Vilém Flusser e la teoria delle immagini tecniche (Bologna, 2015); Snap Shooters (Napoli, 2014), con Marco Cadioli; InfoWar. La battaglia per il controllo e la libertà di Internet (Milano, 2013); Remix It Yourself (Bologna, 2011); Cultura e nuovi media. Cinque interrogativi di Lev Manovich (Napoli, 2011), con Danilo Capasso; Web Aesthetics (Rotterdam, 2010); L'arte della Rete, l'arte in Rete (Roma, 2005).


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