Grandi Stazioni, Cento Stazioni

25 Gennaio 2013

“Ignorante”, in certe parti del centro Italia, significa molto di più. L’ignorante non solo ignora le nozioni e i metodi della scienza, ma porta in sé l’arroganza, la presunzione e la grezza violenza del primitivo istinto di predominio: è cattivo.

In questo modo riconosco l’ignoranza di chi ha approvato, di chi ha progettato e eseguito il disegno di eliminare le sale d’attesa nelle stazioni ferroviarie italiane.

Sono assenti nelle “Grandi Stazioni” e serrate negli orari in cui sarebbero più utili in quasi tutte le altre. Fa eccezione Bologna: una certa memoria, giustamente, va rispettata.

È profondamente ignorante chi costringe ogni inverno centinaia di migliaia di persone al freddo per ore, durante i ritardi o le semplici attese per la coincidenza tra due treni.

Alla stazione di “Milano Centrale” la cosa pare fatta con ironia. Al posto della grande sala d’attesa riscaldata è stato aperto un grande magazzino di libri (librerie senza librai, ahimè!). Là, in mezzo a tanti giochini e al dannoso rumore letterato imposto, per chi li volesse cercare, ci sarebbero meravigliosi strumenti di conoscenza.

Pare che le solide panche in legno della vecchia sala d’attesa, a tutti gli effetti antiche, siano state rimosse e accatastate sul piazzale. Poi demolite.

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