Camilla Falsini, Geneviève Gauckler, Patryk Hardziej, Emma Löfström / Powered by, incontriamo gli illustratori (II)

2 Luglio 2016

Continua il nostro viaggio nell’illustrazione contemporanea, alla scoperta degli stili e delle storie dei protagonisti di Powered by Bertagnolli. Se vi siete persi la prima parte, potete trovarla qui.

 

Andiamo in Italia, per la precisione a Roma, dove incontriamo Camilla Falsini. Camilla ha pubblicato il suo primo libro, Maschere, quando aveva appena 25 anni, e da allora si è sempre dedicata alla pittura, esponendo in gallerie e realizzando grandi dipinti murari (un tratto ricorrente dei nostri artisti, a quanto pare). Alle prese con la parola PACE, Camilla ha scelto di raffigurare “una figura collocata in un ambiente pieno di quiete, natura e armonia, l'opposto di quello in cui molti di noi vivono quotidianamente, fatto di stress, scadenze, fretta”. Più che concentrarsi sul significato classico della parola, ovvero l’assenza di guerra contro i propri simili, Camilla ha voluto mostrare una PACE più ampia, che comprende uomini, animali e persino il regno vegetale, come testimonia il rigoglioso albero che percorre tutta l’illustrazione. 

 

 

 

 

 

Andiamo ora in Francia, a Parigi, per incontrare Geneviève Gauckler. Anche questa artista ci racconta dei suoi inizi, alla scuola d’arte, e dei suoi primi lavori, che spaziano “dalle illustrazioni di libri alle copertine di dischi di musica elettronica”. Questa varietà si ripropone non a caso nello stile di Geneviève, che mescola elementi grafici, disegno e materiale fotografico, in un mélange di grande impatto visivo. Nella sua interpretazione della parola CALORE non potevano mancare, allora, fotografie di cavi elettrici, estintori, alambicchi e scintille, mischiate a tratti di pennarello, simboli astratti e monocromie. Una “scultura astratta” (come la definisce lei stessa) che racchiude, in una caotica massa di significati differenti, quello inafferrabile del CALORE.

 

 

 

 

 

Spostiamoci a est, nella città di Tricity, in Polonia. Qui chiacchieriamo con Patryk Hardziej, illustratore e graphic designer. Proprio l’unione di queste due anime sta al centro del lavoro di Patryk, qualunque sia il progetto: dall’editoria alla pubblicità, dalla grafica al design dei logo (per i quali, fra l’altro, prova un autentico amore). “Cerco sempre di comunicare attraverso simboli e archetipi”, ci dice Patryk. E infatti, posto di fronte alla parola CORAGGIO, la figura archetipica del cavaliere gli è sembrata (e a ragione) la soluzione più centrata. Patryk ha quindi tratteggiato con leggerezza un mondo medievale che sembra uscito dai sogni, fatto di singolar tenzoni, fortezze imponenti e cerche imprevedibili.

 

 

 

Terminiamo questa breve rassegna di artisti recandoci nel freddo Nord Europa, a Stoccolma. Emma Löfström ci racconta dei suoi anni passati nei college d’arte inglesi e dei suoi primi passi nell’illustrazione per libri, nella moda e persino nella tipografia. Ma l’esperienza che di sicuro ricorda con maggior piacere è il suo lavoro nel teatro, dove ha realizzato illustrazioni per scenografie. Forse la parola PENSARE era in assoluto la più complicata da trasformare in immagini, eppure, ci dice Emma “io penso attraverso il fare. Quindi, io penso disegnando”. Portando su carta il medesimo processo creativo che precede ogni suo lavoro, Emma dona vita ai pensieri sfuggenti che si posano nella mente per un attimo e vi lasciano, ognuno, una traccia indelebile. 

 

 

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