Aleksandra Kaluzhskikh / Protestare in Russia: un interrogatorio
Il 6 marzo a Mosca e in tante altre città russe vi sono state numerose proteste contro la guerra in Ucraina. Secondo i dati di OVD-INFO (un'organizzazione indipendente che fornisce assistenza legale ai prigionieri politici e che è attualmente riconosciuta come agente straniero, ma continua a lavorare), avevano protestato decine di migliaia di persone di cui sono state arrestate 5186. Pubblichiamo la traduzione della registrazione dal commissariato di polizia a Brateevo, un quartiere di Mosca. Una delle arrestate, Aleksandra Kaluzhskikh ha registrato quanto avveniva sul suo smartphone.
La poliziotta: Dove risiede abitualmente?
La detenuta: Mi rifiuto di parlare. Articolo 51 [articolo della Costituzione delle Federaione Russa che attribuisce a ognuno il diritto di non testimoniare contro sé stessi].
La poliziotta: Va bene, va bene. (ridacchia) Numero di telefono per far chiamarla al tribunale. E non prendermi per il culo
La detenuta: No, voglio che mi venga inviata una convocazione per posta.
La poliziotta: E dove?
La detenuta: All’indirizzo della registrazione.
La poliziotta: Va bene. Dove studia?
La detenuta: Articolo 51 (si sente un colpo)
Il poliziotto: Ora sarà ancora più forte.
La detenuta: Oh... Oh... (altri pugni)
Il poliziotto: (scimmiotta la ragazza) Oh...
La poliziotta: Forza, alzati e ricorda.
La detenuta: Cazzo… forte, ma non così come mio padre, a dire il vero.
Il poliziotto: Bene, continuiamo? O di nuovo l’articolo 51?
La detenuta: Signora, per Lei tutto questo è normale?
La poliziotta: Va bene. (alza la voce) E per te va bene andare alle proteste?
Il poliziotto: (urla) Guardati, accidenti, hai delle tette orribili cazzo, le tue fottute tette sono appese, guardati cazzo. Fanculo, scimmia.
La poliziotta: Luogo di studio. Luogo di lavoro o di studio.
Il poliziotto: Continuerò io. Rispondi alle semplici domande, dai. Ecco il tuo telefono... Dimmi il numero, basta con queste storie... Ti chiameranno, ti chiamerà l'assistente giudiziario. Continuiamo nella stessa maniera... Sì o no?
Detenuta: Avevo già risposto.
Il poliziotto: Allora... Sai cosa... Quale obiettivo stai perseguendo qui... Noi raggiungeremo [il nostro]. Siamo già qui, maiala, tutti erano qui, tutti a terra. Qual è il tuo obiettivo? (silenzio) Te lo dico io, sto solo per aumentare, cazzo, così (?), in modo esponenziale. Ce ne freghiamo un cazzo. Noi ti...
La detenuta: Mi sta minacciando?
Il poliziotto: Sì. ti sto minacciando. Ti sto minacciando di usare la violenza fisica.
La detenuta: (indecifrabile)
La poliziotta: Quanti anni hai?
La detenuta: ventisei.
La poliziotta: Quanto sei alta?
La detenuta: (indecifrabile)
Il poliziotto: Alzati.
La poliziotta: Luogo di lavoro?
Il poliziotto: Un metro e settantotto, niente di meno. Hai un posto di lavoro ufficiale?
La detenuta: Mi rifiuto di rispondere.
La poliziotta: Come sei venuta a conoscenza della manifestazione?
Il poliziotto: (indecifrabile) picchiala [oscenità] (indecifrabile)
La detenuta: (sospira) Oh mio Dio. Senta, è imbarazzante che io sia senza reggiseno, per favore non mi guardi così.
Il poliziotto: Non guarderò. (colpo) Cazzo...
La detenuta: (colpo) Oh, grazie. (sospira) Quindi, mi hanno colpito, (altri colpi) in testa, mi hanno colpito in faccia con una bottiglia d'acqua. Ahia. (sospira) Oh merda.
Il poliziotto: Guarda, penso che si sballi per il fatto che la picchiamo [oscenità].
Il poliziotto: Guardala.
Il poliziotto: Sì, merda, che sciocca. Fanculo, una fricchettona. (indecifrabile) Fanculo, Putin ci ha detto di farvi un culo così. Imbecilli.
La detenuta: Wow.
Il poliziotto: Basta. Putin è dalla nostra parte. Siete i nemici della Russia. Siete i nemici del popolo. Ora ti facciamo fuori qui e basta. È finita la commedia. Otterremo anche un premio per questo. (indecifrabile)
La poliziotta: Luogo di lavoro.
La detenuta: Rifiuto in accordo con il cinquantunesimo articolo della Costituzione.
Il poliziotto: Ora l'interrogatorio non è in corso, è in corso la parte del questionario.
La detenuta: Beh, ho già rifiutato.
Il poliziotto: Ma perché? Eh?
La detenuta: Ahia. Per i capelli, mi fa male... (sospira)
Il poliziotto: (canticchia) Fa male – oh fa male – oh... (indecifrabile, suono del pestaggio)
Il poliziotto: Beh, non si è lavata da una settimana. Sono tutti così. Guardali tutti...
La detenuta: Siamo qui da più di tre ore... Certo...
Il poliziotto: E noi siamo qui da più di un giorno, cazzo, chi se ne fotte. Cazzo... ma ci deve essere… l’amore per se stessi deve esserci?
La poliziotta: Come è venuta a conoscenza della manifestazione?
La detenuta: (sospiro) Mi rifiuto di rispondere. Articolo 51.
La poliziotta: (indecifrabile) Sei una testa di cazzo. Di-caz-zo.
La detenuta: Un uomo mi picchia davanti a lei e sono io una testa di cazzo, giusto?
La poliziotta: Sì. Sì!
Il poliziotto: Mettiamo (indecifrabile) qui.
La poliziotta: Cazzo, tu vivi in questo paese.
La detenuta: State parlando di torturarmi con la corrente (?) ora?
Il poliziotto: Sì.
Il poliziotto: Sì. (inudibile) 220 (inudibile) Alzati, ora la ragazza ti farà una foto.
La detenuta: No, mi rifiuto di farmi fotografare.
Il poliziotto: No, lo farai.
La detenuta: No, non lo farò. (colpi)
La detenuta: Picchiatemi, va.
Il poliziotto: Vai di là.
La detenuta: Non ci vado. Mi rifiuto di fare foto. Vi firmo una rinuncia alla fotografia.
La poliziotta: (incomprensibile)
Il poliziotto: Ecco, non hai più un telefono, ecco. Il tuo smartphone ha fatto un volo. È diventato un pallone da calcio. Non hai più bisogno di un telefono. Ebbene cos'è...
La detenuta: Non redigerà un protocollo di sequestro di (indecifrabile)?
Il poliziotto: Perché, ne ho bisogno? Un protocollo di sequestro?
La detenuta: Mi avete rotto lo schermo...
Agente di polizia: È successo per caso.
La detenuta: È caduto da solo, eh?
Il poliziotto: Quando sei entrata, sei scivolata... (indecifrabile)
Il poliziotto: [Ci sono] tre testimoni (indecifrabile)
La detenuta: Oh, non l'ha nemmeno rotto, grazie. (comincia a piangere)