Don Milani

1 Febbraio 2016

Via Masaccio 218  a Firenze

 

Palazzina elegante, su strada di grande traffico, percorsa da molti fiorentini  per spostarsi fuori città. Da lì si può arrivare a due importanti strade statali che portano a Bologna e a Faenza.

Tutte e due queste strade attraversano il Mugello, territorio a nord di Firenze dove si trova la piccola pieve di Barbiana. E’ qui che Don Lorenzo Milani ha costruito una delle più grandi opere del ‘900.

La lapide sulla palazzina di Via Masaccio 218 a Firenze ricorda due fatti : la morte  di Don Lorenzo a casa della madre nel 1967 e la  sua vita trascorsa a Barbiana.

Il 1967 è anche l’anno della pubblicazione di “Lettera a una professoressa”. Opera sconvolgente per tutti.

Da adolescente, in quell’anno, ricordo gli occhi arrossati della professoressa di Italiano che aveva appena letto il libro e lo riferiva alla classe. Quella edizione della LEF è quella che io ancora conservo nella libreria di casa.

Cito Alfonso Berardinelli : “Un libro sulla scuola, sul modo in cui vengono esclusi i figli dei contadini e degli operai, diventa un libro sull’intera società italiana……….un esempio di realizzazione pratica di un progetto politico-pedagogico, ma anche un uso politico della lingua….un piccolo trattato sull’arte dello scrivere che a scuola non viene mai insegnato .“

Un libro di alta forza morale  su cui riflettere per illuminarci sull’idea di politica.

Ricordiamoci di quell’inizio “Cara Signora,lei di me non ricorderà nemmeno il nome….”

Impariamocelo a memoria , come si faceva a scuola con l’inizio dei Promessi Sposi.

Libro scritto non per gli insegnanti, ma per i genitori.

Proprio i genitori si soffermino in Via Masaccio 218, strada di grande traffico, dove ci si muove troppo di fretta.

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