Dove i libri si possono sporcare
Le mostre di libri sono sempre un po’ noiose: si vedono tante copertine, qualche pagina aperta ma quasi mai è possibile fruire del libro, sedersi in un angolo a divorare le pagine di una nuova scoperta, cogliere l’occasione per confrontare autori, soluzioni formali e temi …
Chi solitamente esce con qualche insoddisfazione da questo tipo di mostre può andare a visitare lo spazio dell’Associazione Bruno Munari (via Benvenuto Cavalieri 6, 20121 Milano) dove, fino al 15 dicembre, Beba Restelli ospita una scelta di libri d’artista per bambini, provenienti dall’archivio O.P.L.A! di Merano. Troverete i libri sparsi nello spazio, sul pianoforte, sugli scaffali e tutto intorno a un grande tavolo dove i più preziosi, per esempio le prime edizioni di Munari (Mondadori 1945), sono protetti da un plexiglass: anche questo, però, si può sollevare e, indossando guanti bianchi, sfogliare le preziose sorprese.
Milton Glaser
Non si tratta di una mostra, ma di un laboratorio: un ambiente di gioco nel quale bambini e adulti posso leggere e guardare i libri d’artista scelti, ma sono al contempo invitati a crearne di nuovi, nei laboratori in programma al sabato, guidati dall’ampia esperienza di Beba Restelli sul metodo Munari, recentemente messa a punto nel libro I bambini autori di libri (Franco Angeli, 2013).
Non aspettatevi troppe spiegazioni e didascalie: i libri vanno presi in mano, facendosi guidare dalla prospettiva mai scontata dei vari artisti-autori. Ci sono, per esempio, molti abbecedari: gli ABC dei grafici – dalla ‘sinfonia pop’ di Milton Glaser al gioco del fondatore di Pentagram, Alan Fletcher; da Munari al The Graphic Alphabet di David Pelletier – e gli ABC dei disegnatori con gli animali di Christopher Wormell e Le Lutin des letters di Chiara Carrer.
Chiara Carrer
Del resto, si è accolti da un alfabeto figurato con xilografie colorate di Moriz Jung, un eccellente esempio di Arts & Crafts austriaca dei primi del Novecento che introduce a un’altra traccia inseguibile tra i libri sparsi da Beba Restelli nel suo laboratorio: una vera e propria storia dell’arte in pillole.
Moriz Jung
Dai libri ‘secessionisti’ di Franz von Zulow e Carl Otto Czeschka alla riedizione del libro di El Lissitzky , così come il Futurismo rivisto da Pablo Echaurren citando alcune soluzioni innovative sperimentate negli anni Trenta del Novecento da Fortunato Depero (il libro bullonato) e dallo stesso giovanissimo Munari con le illustrazione per L’Anguria lirica: la famosa litolatta.
El Lissitzky
L’evoluzione successiva delle avanguardie è rappresentata in mostra dai libri di Otto Dix ed Enrico Baj, i libri sui colori e i numeri di Luigi Veronesi (1945, in mostra presenti nelle riedizioni di Corraini), gli esperimenti di Enzo Mari per Danese e le cancellature espressive di Emilio Isgrò.
Luigi Veronesi
Emilio Isgrò
In un angolo troverete anche almeno cinque dei libri a soffietto dell’illustratrice svizzera Warja Lavater, editi a Parigi da Adrien Maeght: con un tuffo di pura immaginazione potrete così rileggere Biancaneve, Pollicino e Cappuccetto Rosso alla stregua di uno spartito musicale, facendo bene attenzione alla legenda che identifica le forme astratte protagoniste dell’originale interpretazione visiva di questi classici.
Warja Lavater
Ci si può anche confrontare con le più recenti pubblicazioni del Castello di Rivoli attraverso i libri di Stefano Arienti, Carla Accardi, Enrica Borghi e la sua Regina dal suntuoso vestito di plastica riciclata. Se dovessi sceglierne uno – stiamo parlando del resto di una mostra gioco – non avrei dubbi: Tenendo per mano il sole di Maria Lai. Un condensato di poesia ricamata, introdotto da un semplice invito: “A chi, tra queste pagine, riconosce i segni di una sua storia”.