Il sabato del villaggio / La camera verde

24 Settembre 2011

Il corpo del desiderio e il corpo del reato, il corpo come mezzo e il corpo come fine. Più che dittatura della maggioranza come si dice in questi giorni, l’Italia sembra subire una dittatura dei corpi, quello malato di Bossi e quello ritoccato di Berlusconi. Marco Belpoliti ci spiega quanto sia stretto il legame tra i due leader di governo e il corpo del paese.

Anna Stefi recensisce il libro di Michela Marzano che partendo dal suo stesso corpo ripercorre il proprio percorso formativo e professionale, qualcosa di simile elabora Marco Mancassola in forma narrativa: cinque storie private, cinque storie di corpi che raccontano meglio di ogni cronaca la mutazione del nostro paese. Lo recensisce Silvia Mazzucchelli.

Antonella Anedda ci racconta La Maddalena, il corpo e la storia di un isola che è parco nazionale, ma la cui cronaca si lega all’incuria e all’inquinamento di un G8 «promesso e non mantenuto» e di una base militare da poco smantellata.

Roberto Marone ci parla delle infografiche e della possibilità di dar forma e corpo alla nostra realtà attraverso colori, grafici e traiettorie. Con una sorpresa: «ne esce fuori un popolo della rete più sano e vitale, più maturo e colto del popolo della tv e dei giornali.»

Tommaso Isabella ci racconta della sessantottesima mostra del cinema di Venezia, partendo da un Palazzo del cinema che non c’è e da un «sudario» che ne nasconde il buco, metafora di un paese che alla cura dei propri malanni preferisce un po’ di maquillage. Sempre di cinema si occupa Roberto Manassero inaugurando per doppiozero Odeon, una nuova rubrica di recensioni cinematografiche. Il film è Carnage di Polanski: «tratto dalla pièce Il dio della carneficina di Yasmina Reza, è un gioco al massacro condotto nel chiuso di un appartamento di Brooklyn, con due coppie benestanti che si ritrovano per risolvere una lite scoppiata tra i loro figli e che finiscono con il riversarsi addosso fiumi di parole e cattiverie.».

Di falene e seta ci racconta Mario Ravaglione e sempre di corpi in volo ci parla Silvia Mazzucchelli innaugurando per doppiozero una sezione dedicata alle conferenze del progetto TED. In questo caso il corpo è senza ombra di dubbi totalmente artificiale.

Proliferano invece i semafori a Milano, corpi luminosi e un po' ottusi a differenza di quelli di Budapest. Ce ne parla Marco Biraghi

Marco Delogu ci introduce al Festival Internazionale di fotografia di Roma: «Festival internazionale di Roma porta un titolo evocativo: Motherland, la “terra madre”, la “matria”, e affronta il rapporto tra fotografia e territorio esplorando i diversi modi con cui i fotografi contemporanei rendono in termini visivi la loro appartenenza a un luogo».

La fotografia di Alex Majoli commentata da Marco Belpoliti ci ricorda la messa in scena di Julien Davenne e il suo culto ossessivo per la moglie scomparsa. Il parlamento chiuso nei suoi riti fideistici si è trasformato in una camera verde.

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