Speciale
Il primo mascherone della fontana del Carmine
Il primo mascherone della fontana del Carmine era quello riservato alla squadra vincente, alla più forte del pomeriggio passato sul campetto in terra battuta a pochi metri di distanza. Perché è quello più vicino, con l’acqua che sgorga con dolcezza e regolarità; perché è sul lato sinistro, che ti permette di bere meglio, e perché non ti sporcavi le scarpette da calcio col fango sempre presente ai piedi di quello opposto.
Il rito del dissetarsi al termine di ore e ore passate sotto al sole su quel campo metà sabbia e metà erba, ottimo come pascolo, ma non per giocare a calcio (per noi era comunque un “erbetta” perfetta) non si dimentica facilmente. È il ricordo degli anni più spensierati. E mentre l’acqua ci ripagava del sudore disperso nel sempre presente polverone delle partite che finivano puntualmente a “coppia e rigori”, una sorta di compensazione calcistica che permetteva alla squadra perdente di salvare ai supplementari almeno l’onore; e mentre tu, sconfitto ancora una volta, rileggevi da grande stratega di calcio tutta la gara cercando in un dribbling di troppo o in una punizione inventata le cause dell’amara sconfitta, avevi già bevuto almeno sette o otto volte, a piene mani le prime, sorseggiando invece nelle altre.
Il riposo del “guerriero” veniva puntualmente interrotto dall’arrivo dell’auto di qualche genitore incavolato: “Ma a che ora vorresti tornare a casa ? Non ti vergogni ? Sei uscito alle tre, sono le otto e mezza ….”. E tutti gli altri in sottovoce, mentre il nostro amico saliva in macchina rassegnato ed il genitore che approfittava della sosta per abbeverarsi alla fontana, senza rispettare alcun ordine, ma dissetandosi nel mascherone dei vincitori: “Ohh, domani no! Ma dopodomani alle tre e mezza…. E porta il pallone! Non ti dimenticare!”
Quante volte abbiamo vissuto questa scena, quante volte ci siamo rimessi la tuta per avviarci verso casa, lasciandoci alle spalle il gorgoglio sempre più morbido, mentre ti allontanavi, dell’acqua della fontana del Carmine. Perché il pensiero era a già a dopodomani!