Abbecedario provvisorio di paesologia
Aquilonia, Andretta, Bisaccia, Cairano, Conza, Calitri, Lacedonia, Morra, Teora, Rocca, Guardia, Sant’Andrea, Monteverde, Trevico e altri paesi ancora.
È in Irpinia d’oriente, già terra dell’osso, che la paesologia e il suo fondatore, Franco Arminio, sono nati. E se osso deve essere, la paesologia è una scapola del paesaggio che si lascia corteggiare dalla poesia e dalla geografia. Una scienza malferma, ma in grado di scardinare pregiudizi anche solo invitando ad accarezzare i cardi nei cimiteri, vive dell’infiammazione emotiva che una residenza anche provvisoria in un paese provoca, a volte bastano solo alcuni minuti. La folla che si accalca intorno al discorso la tiene lontana, è la percezione solitaria il suo baricentro.
Alberi
Quelli solitari, che non sono cresciuti con l’ansia di primeggiare. Potete girargli intorno ma non vi daranno mai le spalle.
Anziani
Storie e rughe stese al sole come lenzuola.
Bar
Non quello all’ultima moda, ma quello con l’insegna dei gelati arrugginita; quello dove dietro al bancone c’è un barista che ha l’età di vostro nonno.
Buio
Di notte dentro e intorno ai paesi c’è ancora.
Campanile
Ha un orologio di solito rotto ma segnatevi l’ora, sarà quella del vostro ritorno.
Cane
Di razza incerta, stanco e sporco, sovente su tre zampe.
Curve
Nessun rettilineo vi condurrà mai a un focolaio di paesologia.
Desolazione
È una damigiana piena ma senza guscio, è difficile da maneggiare.
Elezioni
Prendete la via della campagna.
Formicoso
Luogo circoscritto, carte alla mano: piani della guiva, pero spaccone, lago morto, la toppa, monte felice. È su quest’altopiano che la paesologia ha piantato l’ago della sua bussola.
Geografia
Quella disegnata da un verme in una mela.
H
La lettera h nei paesi non è mai sola, è sempre preceduta dalla lettera c. Le troverete appiccicate ai lati delle targhe di alcune auto. Sono la quarta di copertina di storie lunghe chilometri.
Inverno
Non segue mai la rotta e trascina i paesi alla deriva.
Luce
Indispensabile alla foto-sintesi paesologica.
Manifesto
Quello dei morti. Fate attenzione al nome, all’età e a dove è venuto a mancare il caro estinto. Questa settimana Marianna è morta a Firenze, Gerardo in Francia e Giuseppina negli Stati Uniti.
Mestizia
È un ferro del mestiere.
Neve
Quella che cade sui paesi vince sempre. Alla neve si arrendono gli uomini, le macchine, gli alberi e gli animali. La neve battuta delle piste da sci non è paesologica.
Ossigeno
Come piccole bambole a tracolla, così lo portano gli anziani mentre i loro giorni si sfilano dall’orlo.
Ortiche
Crescono nella bocca del paese e la paesologia le assaggia con la sua lingua.
Paesaggio
Ha solo i vostri occhi per compagnia, non lasciatelo solo.
Pietre
Quelle di una vecchia strada di paese condividono le vie di fuga, ma rispettano quotidianamente la fila.
Quiete
Non troverete altro.
Resa
La paesologia la coltiva senza cedimenti.
Silenzio
In alcuni paesi è infrangibile.
Terra
Prendetela tra le mani e sgranatela come un rosario mentre pregate il paesaggio.
Utopia
È l’unico paracadute che potete indossare prima di precipitare dalla vostra rupe quotidiana.
Vento
Dove non soffia, è possibile solo una paesologia di breve respiro.
Zolle
Per ora sono le uniche a rivoltarsi.