Speciale

Sciarà ovvero le parole dialettali intraducibili

13 Luglio 2011

La collaborazione tra doppiozero e il Festivaletteratura di Mantova con il progetto Sciarà.
 


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www.festivaletteratura.it


Ci sono tante parole nei vari dialetti e nelle parlate locali che non hanno una traduzione precisa in italiano, parole che sono già un “mondo”, che veicolano visioni e valori, immagini: parole-baule. Abbiamo pensato di raccogliere queste parole con la loro possibile definizione per creare una sorta di dizionario delle diversità italiane, un gioco linguistico per dar forma alla nostra identità plurale.

Nell’anno del 150mo dell’unificazione italiana, un esempio di diversità.

 

Il gioco delle parole inizia su doppiozero e su festivaletteratura.it e prosegue “dal vivo” a Festivaletteratura. Le parole arrivano dagli autori e dai lettori di doppiozero e di Festivaletteratura, da scrittori e lettori comuni. Lo spazio a disposizione è per una parola e la sua definizione di massimo 500 battute spazi inclusi.

Durante il Festival Sciarà avrà una postazione con un computer in cui i visitatori potranno far inserire le parole; ma ci sarà anche uno spazio fisico, un muro di cartone in cui sarà rappresentata l’Italia e al quale parole e definizioni saranno appese e messe all’attenzione di tutti coloro che saranno a Mantova.

 

Un primo momento di riflessione sulla lingua e i dialetti e di lettura collettiva di Sciarà si terrà, sempre al Festival, sabato 10 settembre con Stefano Bartezzaghi, i direttori di doppiozero – Marco Belpoliti e Stefano Chiodi – e Raffaella De Santis (autrice de Le parole disabitate. Il Novecento, Aragno 2011).

 

Sciarà è un progetto che nasce da una collaborazione tra doppiozero e Festivaletteratura.

Mandate dunque le vostre parole intraducibili a parole@doppiozero.com

 

** Sciarà, iniziativa promossa in collaborazione con Festivaletteratura di Mantova, sarà presente al Festival con una postazione fissa in piazza delle Erbe in cui i visitatori potranno inserire nuove parole e con un incontro tra Stefano Bartezzaghi, Marco Belpoliti e Raffaella De Santis sabato 10 settembre alle ore 17 al Chiostro del Museo Diocesano  **

 

 


 

Sciarà

 

Sciarà è calabro-paolano. Intraducibile, ma significa socio, fratello, sodale: è più di amico, si usava una volta fra ragazzi che facevano gli stessi giochi e passavano tutto il tempo insieme; dice di un legame profondo. Letteralmente significa: noi che ci chiamiamo e ci riconosciamo per lo stesso nome, ma il nome cade e diventa solo sciarà.  

Mauro F. Minervino

 

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