Giovanni Guidiccioni / Dal pigro e grave sonno ove sepolta

7 Marzo 2012

Giovanni Guidiccioni (1500-1541) intitolò alla Patria un’intera sezione delle sue Rime: il suo petrarchismo civile è testimoniato in maniera esemplare da questo sonetto, piccolo compendio di variazioni sul motivo ormai topico del compianto dell’Italia.

 

 

Dal pigro e grave sonno ove sepolta

sei già tanti anni, omai sorgi e respira

e disdegnosa le tue piaghe mira,

Italia mia, non men serva che stolta.

 

La bella libertà, ch’altri t’ha tolta

per tuo non san’oprar, cerca e sospira,

e i passi erranti al camin dritto gira

da quel torto sentier dove sei volta.

 

Ché se risguardi le memorie antiche,

vedrai che quei che i tuoi trionfi ornâro,

t’han posto il giogo e di catene avvinta.

 

L’empie tue voglie, a te stessa nemiche,

con gloria d’altri e con tuo duolo amaro,

misera! t’hanno a sì vil fine spinta.

 

 

Edizione di riferimento: Giovanni Guidiccioni, Rime, a c. di F. Coppetta Beccuti, Laterza, Bari 1912.

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