Helke Bayrle. Portikus Under Construction
Un archivio raro e insolito di 132 film girati dalla filmmaker polacca Helke Bayrle all’interno della sala espositiva di uno dei luoghi più importanti e all’avanguardia per l’arte contemporanea in Europa, la kunsthalle di Portikus, è attualmente ospitato e consultabile da Peep-Hole a Milano.
La singolare e complessa costruzione di Portikus Under Construction ha inizio nel 1993, nel momento in cui la regista comincia a raccogliere e documentare sistematicamente tutte le fasi di preparazione e di elaborazione delle mostre monografiche che hanno avuto luogo in questa Kunsthalle fondata nel 1987 dal curatore e critico Kasper König come filiale espositiva della Städelshule, l’accademia d’arte e di architettura di Francoforte. Moltissimi artisti tra cui Daniel Buren, John Baldessari, Luciano Fabro, Louise Lawler, Lothar Baumgarten, Sherri Levine, Maurizio Cattelan e Philippe Parreno, ripresi giorno dopo giorno dall’autrice nel corso dell’allestimento delle loro esposizioni personali, hanno interagito con questo luogo, realizzando tra i primi anni Novanta sino ad oggi mostre di notevole interesse. Attrezzi di lavoro, dialoghi, oggetti, brevi interviste, rumori provenienti dall’esterno, materiali, ma soprattutto la presenza costante di Helke Bayrle e il contatto diretto degli artisti con i loro lavori, definiscono la trama spaziale e temporale di questo prezioso e caleidoscopico archivio sonoro e d’immagini, registrato e montato dalla regista, nell’arco di più di dieci anni.
Helke Bayrle, Portikus Under Construction, installation view at Peep-Hole © Peep-Hole 2012
Ciò che si avverte immediatamente durante l’osservazione di questi film dalla durata di pochi minuti ognuno, è il personale utilizzo e la singolare declinazione che Helke Bayrle fa del dispositivo cinematografico e di conseguenza il modo in cui riesce mirabilmente a cogliere, trattenere e restituire quel singolare momento, antecedente a ogni ipostatizzazione, in cui gli artisti si accingono a definire gli ultimi dettagli prima della presentazione ufficiale delle loro opere. Distante da ogni ricerca formale o virtuosismo tecnico la regista segue pazientemente con la telecamera i movimenti, i comportamenti e le espressioni degli artisti, cercando di preservare il più possibile le loro azioni e i repentini ed incessanti cambiamenti dello spazio della kunsthalle di Portikus nel corso del tempo (sintomatico il fatto che l’autrice non abbia mai utilizzato un cavalletto per le sue riprese). Quella di Helke Bayrle è un’interpretazione silenziosa, sensibile, attenta e partecipe del processo artistico.
Gabriel Orozco che dispone sul pavimento una serie di lattine di metallo e ritaglia pezzi di carta con un gruppo di persone, Michael Elmgreen e Ingar Dragset che montano la loro opera Powerless of Structures Fig. 111 con Around the World dei Daft Punk di sottofondo, Thomas Hirschhorn che stacca pezzi di scotch e attacca fogli di giornale alle pareti, Rirkrit Tiravanija e Pierre Huyghe che tagliano in due con un piccolo coltello elettrico da cucina la riproduzione in forma di torta della casa sede nel 1974 dell’opera Splitting di Gordon Matta-Clark.
Helke Bayrle, Portikus Under Construction, 1993 – ongoing, video still from Gordon Matta-Clark in the belly of Anarchitect
Gesti semplici e familiari catturati da Helke Bayrle nel vivo del loro svolgersi, capaci di trasmetterein tutta la sua vivacità e complessità la dimensionedi continua ricerca e sperimentazione che caratterizza l’attività di Portikus. In un’intervista pubblicata nel 2009 all’interno del piccolo catalogo che accompagnava l’uscita ufficiale della raccolta di questi filmati la regista, riguardo alla necessità di stabilire un dialogo autentico e duraturo con gli artisti e le loro opere, ha scritto: “volevo ritrarre l’artista come individuo e mostrare come viveva, esprimeva e costruiva il proprio lavoro. La cosa migliore era non essere invadente. Più registravo, più capivo […]. Non ho mai intervistato un artista. Il procedimento che registravo era un mestiere, come la letteratura e la musica. Ero quasi assorbita dentro il processo installativo”.
L’insieme composito di questi video, infatti, eccede sensibilmente la tradizionale struttura e inclinazione documentativa, toccando e sviluppando simultaneamente molteplici piani contenuti nel tessuto stesso della narrazione. Narrazione complessa e a più voci che in queste registrazioni, oltre a trasmettere l’immagine fugace e irripetibile di un processo in atto, interroga, ridefinisce e problematizza anche il ruolo delle istituzioni, ponendo in rilievo l’importanza di queste ultime, non solo nell’esposizione finale delle opere d’arte, ma anche e soprattutto per la loro produzione.
Colpisce in molti di questi video, l’accento posto da Helke Bayrle sul passaggio dalla dimensione del lavoro e di allestimento delle opere a quella pubblica-espositiva, enfatizzato più volte dalla regista attraverso il brusco saltoda una dimensione acustica parzialmente silenziosa al vociferare continuo e rumoroso tipico delle inaugurazioni. Se per caso, incontrando in un catalogo d’arte contemporanea l’immagine del sinistro “materasso” cosparso di frutta dell’opera Au Naturel realizzata da Sarah Lucas nel 1994, abbiamo vagato con la fantasia sulla sua storia pregressa, nel filmato girato da Helke Bayrle vedremo l’artista seduta su di esso mentre, fissando dritto la telecamera, gioca in modo frenetico con due arance, o se semplicemente, guardando le opere di Gilbert & George ci siamo chiesti come fossero anche nella vita di tutti i giorni, li vedremo arrivare davanti all’entrata principale di Portikus puntualmente e impeccabilmente vestiti con degli abiti del medesimo colore.
Helke Bayrle, Portikus Under Construction, 1993 – ongoing, video still from Nine Dark Pictures
Con la scrittura in immagine di questo diario personale ricco di suggestioni, Helke Bayrle è riuscita a comporre e a intrecciare nel corso del tempo le molteplici fila di una collezione unica di ritratti contemporanei d’artista.
Helke Bayrle Portikus Under Construction
17 novembre – 20 dicembre 2012
martedì – sabato 15.00-19.00 o su appuntamento
Peep-Hole Via Panfilo Castaldi 33, 20124 Milano
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Press info Stefania Scarpini stefania@peep-hole.org