Speciale

Machet

9 Settembre 2011

Dialetto cremonese.

Che uduur de machèt!, si diceva sopraffatti da un fetore umano pungente e inconfondibile di sporco stagionato, misto di sebo e altri umori corporali stantii, di cicche spente e riciclate, che impregna muri e tessuti e aleggia intorno a certi soggetti come un’aura. Proprio di luoghi molto frequentati e poco aerati e di persone o indumenti che non si lavano da tempo.

 

Toni Fachini e Luciano Robuschi

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