Speciale

Roma / Paesi e città

3 Ottobre 2012

Alla periferia nord di Roma, in una di quelle tipiche saccature verdi che interrompono in periferia il tessuto altrimenti fittissimo della città costruita, un'area oggi facilmente visualizzabile con Google Maps, esiste un punto dotato di singolari proprietà. Puntandovi un compasso ideale e tracciando un cerchio del diametro di circa trecento metri, si incontrano, più o meno equidistanti tra loro, tre luoghi molto particolari. In senso orario, l’Ospedale San Filippo Neri, l’ex Manicomio Provinciale Santa Maria della Pietà e il Carcere Minorile di Casal del Marmo. Tre luoghi, tre Istituzioni Totali, per dirla con Foucault. Da quel punto ideale, alla stregua di un’allegoria rinascimentale, dolore, follia e punizione si presentavano al viandante come un trivio fatale, come tre possibilità perfettamente equivalenti. Per questa sua caratteristica, la zona era anche nota come il Triangolo delle Bermude, e un vecchio passatempo tra i suoi frequentatori consisteva nel predire in quale, o in quali, dei tre “vertici” del triangolo si sarebbe prima o poi finiti.

A un certo punto, verso la fine dei Settanta, un ex paziente del manicomio – tanti ne restavano e ne sarebbero restati, liberi ormai, se non altro, di vagare sperduti oltre le mura del loro antico reclusorio – si era messo a dirigere il traffico sulla via Trionfale, come un vigile urbano di altri tempi, in piedi a gesticolare in mezzo al caotico incrocio verso cui convergevano le strade del quartiere. Il Triangolo aveva trovato il suo folle Geometra.

Nel punto centrale sorgeva  il XVI Liceo Scientifico, più tardi intitolato a Louis Pasteur e infine abolito; dopo essere stato usato per qualche anno come rifugio per i senza casa o come residenza di migranti, oggi appare come un fantasma, vuoto e abbandonato dietro i cancelli rugginosi. Dal 1976 al 1981 è stato il mio liceo. Due soli di quei vertici ho visitato finora.

 

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