Speciale
"Why Africa?" La non-risposta di “SAVVY Contemporary”
Questo mese abbiamo chiesto al nostro amico Bonaventure Soh Bejeng Ndikung di affrontare la domanda “Why Africa?”. Curatore, biotecnologo e appassionato di musica, Bonaventure è il fondatore e direttore di Savvy Contemporary Berlin, uno spazio indipendente dedicato ai discorsi sull’arte tra “l’Occidente” e “il non Occidente”, che ha lanciato una campagna di crowdfunding a sostegno delle sue prossime mostre. Il team di Savvy Contemporary è formato da volontari appassionati e talentuosi, impegnati a promuovere contenuti culturali di alta qualità in maniera indipendente e coraggiosa. Vi invitiamo a sostenere la loro campagna qui: rimangono solo pochi giorni per fare la differenza. E adesso godetevi il loro speciale contributo alla nostra rubrica.
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Savvy Contemporary team, ph. Luise Volkmann
"Why Africa?" è una domanda alquanto difficile da porre. Verrebbe naturale rispondere “Perché no?”, o fornire risposte più articolate tipo “L’Africa è questo o quest’altro...”, la maggior parte delle quali traboccherebbero, però, di banalità, semplificazioni, argomentazioni prevedibili. Tali sono le complessità a livello culturale, economico, storico, politico, sociale e quant’altro che è impossibile interrogare o raccontare l’Africa con parole che ambiscano a rintracciarne ragioni, cause, finalità e propositi ultimi.
È per questo che noi di “SAVVY Contemporary” vorremmo affrontare questa domanda (senza rispondervi) attraverso i suoni. La musica e gli spazi sonori sono infatti punti di arrivo e di partenza fondamentali. È attraverso la testualità e la performatività del suono che affronteremo il quesito “Why Africa?”, perché solo le onde sonore possono penetrarne ogni aspetto e rivelarlo attraverso il ritmo. Perché è attraverso il suono che teniamo in vita i nostri antenati, è attraverso il ritmo che sentiamo battere i loro cuori. Come scriveva Hopewell Seyaseya in Nightsong (1984):
D’argento al chiaro di luna
Il fiume dei miei pensieri corre
Al canto notturno dei grandi
Sepolti tra le pieghe della storia
Nella terra dove giacciono gli eroi.
La musica
Risuonando per le distese
Di città fantasma e villaggi pugnalati
Scenderà sui nostri cuori
Come rugiada sulle foglie,
Lacrime per chi ha sacrificato la propria vita
Lasciando in noi una fiamma eterna.
Ecco alcune delle sonorità che potrebbero rappresentare, racchiudere e rivelare alcune forme e significati dell’Africa, proprio come fa un liquido quando prende la forma del suo contenitore, senza per questo pretendere di dare risposta alla domanda “Why Africa?”.
La storia continua. Rimanete in ascolto per la parte 2.
Kelin Kelin Orchestra (Jean-Jacques Elangué) – Massa-Haï
King Ayisoba – Look Ma Shoe
Pierre Akendengue – Awana w'Afrika
Ekambi Brillant – Aboki
Les têtes brulées Essingan
Mahmoud Guinia – Assamaoui
Orchestre National de Barbes – Zawiya
Manu Dibango – Bolingo City
Zim Ngqawana – Ebhofolo
Max Roach and Dollar Brand – Streams of Consciousness
Fela Kuti – Shuffering and Shmiling
Fela Kuti – I. T. T. (International Thief Thief)
King Sunny Ade & His African Beats – Ori Mi Ja Funmi
Bola Johnson – Lagos Sisi
Sir Victor Uwaifo – Joromi
Chief Commander Ebenezer Obey & his International Brothers – Miliki Sound
K. Frimpong and his Cubano Fiestas – Kyenkyen Bi Adi M'awu
Ebo Taylor – Love And Death
Ogyatanaa – Yaa Amponsah
Tchala Muana – Amina
Con il sostegno di
Traduzione a cura di Laura Giacalone.
Foto: the little dog laughed, music films and life in Berlin. Ottobre 2012