Speciale

Dialetto di Scicli (Ragusa) / Azzurrari

11 Luglio 2020

L'azor, in spagnolo, è l'astòre, quel rapace nervoso e assai figlio di buttana versato nella trance agonistica. Impastato nell'istinto, terrorizza le prede. 

 

Falconieri, cacciatori – dal cui gergo deriva 'azorar' – non azzurrano mai, azzurra l'uomo della strada, il laureato all'università della vita, lui sì che, strappando allo specialismo il termine, lo divora in uno scambio mimetico di sconsiderate proporzioni, e ne è divorato.

 

Quando "m'azzurra", dunque, è chiaro che a possedermi è lo spirito dell'astòre. Non un pensiero ci afferra, ma un istinto esiziale che angoscia e turba gli animali del bosco. 

 

L'azzurro del cielo è solo un innocuo fondale.

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