Camminanti in via degli Zingari
Questa lapide si trova in via degli Zingari a Roma, in una zona al confine tra la Suburra e il quartiere Monti. Mi ha sempre colpito. Parla del genocidio dei Rom, dei Sinti e dei Camminanti. L’ha voluta il Comune di Roma con l’Opera Nomadi e la Comunità Ebraica. Di Rom, nome con cui s’indicano gli Zingari (parola dispregiativa) e Sinti (altro nome con cui si indicano gli stessi nella loro provenienza antica dalla Persia) ne avevo sentito parlare, ma non conoscevo i Camminanti. Ho appreso solo di recente che si tratta dei nomadi che vivono in Sicilia, a Noto, e che sono anche loro una delle varie etnie Rom stabilite in Italia. Non sapevo neppure che praticano il mestiere di arrotini e impagliatori, e anche di aggiustatori di cucine a gas, attività in via di scomparsa. La lapide si trova su un muro molto alto. Non la si vede subito, ma c’è. Come i Rom, del cui sterminio si parla sempre poco e su cui non sembra ci siano dati numerici certi, i Camminanti sono stati uccisi nel lager. Oggi gli zingari sono diventati degli invisibili in Italia; si parla degli immigrati e dei mussulmani, non più di loro, anche se ci sono (un male minore?). La cosa notevole è che l’abbia messa in quel luogo la comunità ebraica e si ricordi la comune eliminazione nei campi di sterminio insieme. A quando una targa per gli omosessuali uccisi ad Auschwitz? Ma la loro targa dove la si metterà? In via dei Froci? Altri invisibili.