Canestro notturno

12 Aprile 2014

Un notturno in periferia richiede tempi di esposizione lunghi e per non far venire l’immagine mossa, la macchina fotografica deve stare immobile per tutto il tempo in cui l’otturatore rimane aperto, quindi va messa sul cavalletto ed è meglio usare il flessibile per scattare, in modo da non trasmettere, con la pressione del dito sul pulsante, ulteriori movimenti al corpo macchina. Quella notte non avevo né l’uno né l’altro.

 

Mi muovevo a piedi nella consueta zona cinque (per chi mi segue ormai, lo sa) lungo il corso del naviglio pavese, soltanto con la macchina fotografica e l’esposimetro: rigorosamente infilati nella borsa della spesa di tela spessa, che poi mi è servita per inginocchiarmici sopra e fare l’inquadratura senza rovinarmi il pantalone di velluto.

 

Però per inclinare leggermente la macchina verso l’alto, mi serviva qualcosa da mettergli sotto e non avevo niente; ho usato il cellulare come fosse una zeppa: alla fine 'sto cellulare si usa sempre. Così ho scattato trattenendo il respiro, per evitare di muovere la macchina fotografica.

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