Derelicta | Le macerie di un ospedale psichiatrico
Continua la collaborazione di doppiozero con Derelicta, progetto che esplora le zone di archeologia urbana ed industriale. Luoghi nascosti, dimenticati, sui quali da oggi possiamo lanciare uno sguardo tramite la fotografia.
Di recente sono tornato a visitare uno dei luoghi che potrei definire di prima esperienza. Alcuni anni fa, infatti, muovevo i primi passi nella realtà dei luoghi di abbandono, e fu allora che entrai per la prima volta nel manicomio di Limbiate Mombello. Porte e finestre spalancate iniziavano a renderlo un dominio di curiosi, o di coloro che vi cercavano un riparo notturno.
I numerosi padiglioni furono costruiti all’interno di un parco nel quale si trova anche Villa Pusterla-Crivelli, nota per aver ospitato Napoleone, ma anche per esser stata, circa un secolo dopo, il nucleo originario della struttura destinata ai malati. Sotto la direzione di Giuseppe Antonini, il direttore da cui il complesso ha preso il nome, i ricoverati erano già alcune migliaia nei primi decenni del Novecento. Si riteneva che attività quotidiane avrebbero giovato al recupero dei malati, e il luogo fu considerato anche una colonia di lavoro, in cui si poteva essere impiegati in una tessitura, una falegnameria, oltre che nei lavori agricoli e di altra natura.
Mi ha sorpreso, in questa recente visita, trovare gli accessi ancora disponibili a chiunque passeggi nel parco. La luce argentea del cielo piovoso in alcuni corridoi mi ha offerto una buona occasione per scatti suggestivi, ma sarebbe forzato attribuire loro una componente emotiva che ci riporti all’uso originale del sito. Gli ospedali psichiatrici, in seguito alla loro chiusura, furono infatti spesso impiegati per altre tipologie di ricovero o servizi, perdendo molti dei caratteri più tipici delle strutture psichiatriche. Svuotati e depredati restano purtroppo spesso vuote architetture disseminate di macerie, e le volte ed i soffitti corrosi hanno reso ormai alcune parti inagibili.