Philip Ridley. Gli occhi di Mr. Fury

2 Luglio 2013

Usciva in ritardo in Italia nel 1994 Gli occhi di Mr Fury per partecipare della temperie degli anni ’80; scritto alla fine di quella decade ne è uno straordinario elemento, nella disinvoltura e intelligenza con cui mescola accenni gotici e piccola società dei consumi, cultura pop con echi mitici. La grafica della collana invece ne era un tardo frutto, forse fuori tempo massimo, e fu abbandonata a metà corsa; progettata da Federico Maggioni –grafico e illustratore straordinario che meriterebbe plausi quotidiani e che ha silentemente educato al gusto grafico almeno due generazioni di lettori e lettrici de Il Corriere dei ragazzi e de Il Corriere dei piccoli- era molto libera nell’utilizzare materiali iconografici di provenienze disparate e dai legami col testo spericolati; caratterizzata dal taglio diagonale che percorre l’intera copertina passando per il dorso, segnava lo statuto dei testi e del pubblico al quale si rivolgeva come elementi in bilico, divisi fra due nature, come è degli e delle adolescenti cui la collana era dedicata –la seconda veste grafica, dove Gli occhi uscì in una nuova edizione, nel 1997, era più banale, elegante, un po’ algida-. Vi fu poi una terza edizione, negli “Oscar Piccola Biblioteca” nel 2004, graficamente dimenticabile, poi più. E invece resta un libro necessario, e un capolavoro. È un libro straordinariamente semplice, alla lettura, ma complesso nell’articolazione del narrato, con continui rispecchiamenti fra tempi e memorie diverse, fra personaggi, narratori, narrati.

 

È una storia d’amore a lieto fine, dove il lieto fine è raggiunto in virtù della capacità di fare i conti con la memoria, i propri desideri, le proprie paure. Il passato e il presente si confrontano continuamente lottando per influenzarsi, gli errori del passato sembrano vincere, ma –ecco il lieto fine- possono non essere ripetuti. L’amore fra Concord Webster, il narratore, e Cromwell Martin – ‘l’amore “diverso”’, come viene ancora scritto nel risvolto di copertina della 1.a edizione- riesce ad essere al contempo magico e estremamente realista, sia nell’inanellarsi degli eventi sia nel formarsi del sentimento amoroso. È un libro che ogni ragazzino dovrebbe leggere, e così ogni adulto, per imparare a lenire le ferite che, da piccolo, il perbenismo gli ha inferto.

 

identificazione volumeautore: Philip Ridley; titolo: Gli occhi di Mr. Fury; editore: Arnoldo Mondadori, Milano; data di stampa: marzo 1994; numero d’edizione: prima; stampatore: Arnoldo Mondadori, Cles, (TN); dimensioni: 17,5 x 11 x 1,4 cm | paratestititolo: al dorso e al piatto anteriore, nel terzo superiore, a tutta larghezza, idem in frontespizio; colophon: alla seconda pagina, in basso; logo dell’editore: al dorso, in basso; indicazione di collana: alla prima di copertina, nome della collana ed editore in basso a sinistra, in un quadrato rosso; alla quarta di copertina, in alto; responsabilità grafica: indicata al colophon; responsabilità della traduzione: al frontespizio, sotto il titolo; copertina: all’aletta anteriore: nota al testo; all’aletta posteriore: nota bio-bibliografica, lista di altri titoli comparsi nella collana e indicazione del prezzo; al piatto posteriore: citazione dal testo, in alto, e codice ISBN, al piede | copertastruttura: incollata al dorso, con alette; materiali: cartoncino patinato bianco; stampa: a colori, plastificata, prima di copertina con illustrazione e titolo a tutta altezza, aletta anteriore con testi in bianco su sfondo blu, quarta di copertina e aletta posteriore con testi in nero su sfondo rosso; una diagonale divide in due campi lo spazio dell’intera copertina, dalla testa del piatto anteriore al piede del piatto posteriore | dettagli legatura cucitura: filo refe; taglio corpo del libro: rifilato, naturale; risguardi: semplici, liberi, bianchi.

 

Cristina Balbiano d’Aramengo
Designer Bookbinder a Milano - legatoria, ricerca e formazione




Christel Martinod
Graphic designer

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