Stoccolma | Editori svedesi e narratori italiani
Una delle novità più rilevanti nel mondo editoriale svedese è costituita dalla nascita, nel giro di soli due anni, di almeno tre nuove piccole case editrici dedicate quasi esclusivamente alla letteratura italiana contemporanea.
Come mai i nuovi editori svedesi scommettono sui narratori italiani? Una delle ragioni va certamente ricercata nel fatto che, negli ultimi anni, i grandi gruppi editoriali, come Bonniers e Nordstedts, appagati dal dilagante successo internazionale del “giallo nordico” (come dimenticare i 50 milioni di esemplari venduti nel mondo dalla trilogia Millenium di Stieg Larsson?), sono stati assai avari di proposte nel settore delle traduzioni da lingue straniere, in particolare, dall’italiano, ma anche dal francese. A tale immobilismo ha fatto riscontro, per reazione, a partire dagli inizi del nuovo secolo, un pullulare di iniziative da parte di nuove, piccole ma molto agguerrite, casa editrici. In primo luogo, verso le letterature d’area francofona: festeggia quest’anno i suoi primi dieci anni l’Elisabeth Grate förlag, che con grande lungimiranza e intelligenza (unita a un pizzico di fortuna) ha ripreso al momento giusto Jean-Marie Le Clézio, abbandonato – incredibilmente – da Nordstedts, proprio poco prima dell’assegnazione del Premio Nobel di letteratura, nel 2008. E ancora in ambito francese si muove, l’intraprendente Sekwua, che dal 2007 ha pubblicato ormai ben cinquanta titoli, fra cui alcuni best-seller, come L’eleganza del riccio di Muriel Barbery.
I primi a muoversi sul fronte italiano sono stati due giovanissimi editori, Erik Larsson e Semir Susic, che – facendo tesoro di tutti gli stimoli forniti dal contesto locale (soprattutto dall’istituto italiano di cultura) – si sono impegnati a costruire un catalogo originale, dedicato essenzialmente alle voci più interessanti della nostra narrativa contemporanea, ma aperto anche a escursioni in campo saggistico. Sotto l’insegna di Astor förlag sono così usciti tra 2011 e 2012 due libri di Valeria Parrella, Lo spazio bianco e Lettera di dimissioni, i Quindicimila passi di Vitaliano Trevisan e sono attualmente in corso di stampa Riportando tutto a casa di Nicola Lagioia e una raccolta di novelle di Ascanio Celestini, Antonella Lattanzi, Veronica Raimo, Chiara Valerio e Giorgio Vasta. Tra i saggi, dopo il Berlusconi passato alla storiadi Antonio Gibelli, è prevista l’uscita in autunno di un testo inedito di Giorgio Vasta.
Accanto ad Astor, nello stesso anno 2011, è nata – sempre a Stoccolma – la sigla Laurella & Wallin, che ha scelto di puntare, con maggiori ambizioni commerciali, su testi che al piacere della lettura uniscono il gusto della scoperta di paesaggi, storici, culturali, sociali, del nostro Paese. L’Italia è da sempre una delle mete preferite dagli Svedesi e basta dare un’occhiata ai titoli in catalogo per comprendere la strategia della casa editrice, intesa a catturare l’attenzione del lettore-viaggiatore: Palermo è una cipolla di Roberto Alajmo; E in mezzo il fiume. A piedi nei due centri di Roma di Sandra Petrignani; Venezia è un pesce di Tiziano Scarpa; Firenze in quattro stagioni di Paola Zannoner.
Appena nata, dalla costola di un’altra casa editrice di piccole dimensioni (Debutantförlag), è poi Contempo, che avrà un catalogo di soli autori italiani e annuncia per il 2013 la pubblicazione dei primi due titoli: Caos calmo di Sandro Veronesi (autore molto tradotto in tutta Europa, ma sino ad oggi assente dal mercato svedese) e A perdifiato di Mauro Covacich.
Infine, a completare il quadro, andrà ricordato che negli ultimi anni due anni la già citata Elisabeth Grate è giunta, sia pur sempre attraverso percorsi francesi, a scoprire due scrittori italiani: Milena Agus (la cui rivelazione, come è noto, è avvenuta grazie al successo riscosso oltralpe) con Mal di pietre e Erri De Luca, di cui è uscito recentemente a Stoccolma Montedidio.
Come hanno reagito gli editori, grandi e medio-grandi, di fronte a questa ondata di titoli italiani? Bonniers stenta a scuotersi dalla sua pachidermica inerzia, ma è probabile un imminente acquisto di Canale Mussolini di Antonio Pennacchi. Natur och Kultur ha appena pubblicato Acciaio di Silvia Avallone, Forum (gruppo Bonniers) si affida alla penna di Gianrico Carofiglio con Ragionevole dubbio; Brombergs farà uscire fra pochi giorni l’Accabadora di Michela Murgia e Nordstedts darà alle stampe nel 2013 Così in terra di Davide Enia.
Insomma, nel giro di pochi anni, il vento è cambiato per il romanzo italiano in Svezia e perfino la televisione sembra accorgersene: pochi giorni fa, il principale programma svedese di segnalazioni librarie, Babel, ha dedicato una puntata intera all’Italia. Protagonisti: Roberto Saviano e Silvia Avallone.