Madchester, andata e ritorno

18 Settembre 2013

Sono trascorsi venticinque anni dall'uscita di Bummed (Factory Records, 1988), il secondo album dei mancuniani Happy Mondays. Per celebrare l'anniversario, la band capitanata da quella canaglia di Shaun Ryder darà il via, a novembre, a un tour britannico di quindici date. Pare che il gruppo, che nel 2012 si è riformato con la line-up originale, abbia intenzione di suonare gran parte delle canzoni del “famigerato” album.

 

Happy Mondays

 

I loro concittadini The Stone Roses, che si sono riuniti l'anno scorso dopo una separazione durata circa quindici anni, hanno invece fatto ventilare la possibilità di un nuovo disco. In attesa di notizie su quello che sarebbe il loro terzo album, a giugno è intanto uscito un documentario (diretto da Shane Meadows) sul ritorno della band intitolato: The Stone Roses: Made of Stone.

 

Un po' più contorta la storia degli Inspiral Carpets, anche loro provenienti dai dintorni di Manchester (Oldham, ad essere precisi). Separatasi nel 1995, la band si era riunita nel 2003. Tom Hingley, il cantante che aveva rimpiazzato il frontman originale Stephen Holt (che se n'era già andato nel lontano 1989) nel febbraio del 2011 ha annunciato su Twitter, all'insaputa degli altri membri del gruppo, che gli Inspiral Carpets si erano sciolti. Al che il tastierista Clint Boon ha risposto “Gli Inspiral Carpets non si sono sciolti. Sembra che un membro abbia deciso di andarsene”.

 

 

Nell'estate del 2011, quindi, Stephen Holt è rientrato nella band, dopo ben ventidue anni! Dopo un singolo (You're So Good For Me/ Head For The Sun), realizzato per il Record Store Day l'anno scorso, uno per il Record Store Day di quest'anno (Fix Your Smile/ Save Me, in collaborazione con Tim Burgess dei Charlatans), e una serie di concerti (anche come ospiti del tour degli amici Happy Mondays), vedremo se anche loro ci regaleranno un nuovo album.

 

Non abbiamo citato queste tre band insieme a caso. Happy Mondays, The Stone Roses e Inspiral Carpets sono stati i protagonisti principali di quel movimento musicale, sviluppatosi a Manchester tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90, noto con il nome di Madchester (da 'mad', pazzo), il quale sta recentemente godendo di un certo revival.

 

Madchester fu la sottocultura giovanile più significativa in Gran Bretagna a cavallo tra gli anni '80 e i '90, per quanto riguarda la musica e lo stile. La musica era rappresentata da band rock alternative che, incorporando la dance elettronica nel proprio sound, fungevano da collegamento tra l'indie e l'acid house, tra la cultura rock e quella rave. A Manchester trovarono terreno fertile: il loro stile di vita bohémien ben si confaceva ad una città con numerosi istituti d'arte e una vasta comunità gay, e il loro sound era in linea con una certa predilezione della città per la dance più veloce (negli anni '70 fu l'anfetaminica scena Northern Soul). L'acid house, che a Manchester veniva trasmessa già dal 1986 dal DJ Stu Allen, raggiunse l'apice della popolarità in città nell'estate del 1988 (nominata “La seconda estate dell'amore”). Questo popolo di “festaioli ad oltranza” ballava in locali come l'Haçienda, il Thunderdome e il Konspiracy, portando il sole e la beatitudine di Ibiza nella grigia Manchester, e consumando grandi quantità di “pasticcini da discoteca”.

 

 

Madchester fu la prima scena musicale britannica post-thatcheriana. Afferma Simon Reynolds in Energy Flash (Viaggio nella cultura rave, Arcana 2010): “Shaun Ryder, cantante degli Happy Mondays, era solito dichiarare: 'Siamo i figli della Thacher'. L'attacco scatenato dai leader conservatori contro il sistema assistenziale e i sindacati intendeva instillare nella classe lavoratrice alcune virtù borghesi come il risparmio, iniziativa, investimento e capacità di stringere la cinghia (...). Ma la risposta di una fetta consistente di giovani lavoratori britannici alla sfida lanciata dalla 'cultura dell'impresa' risultò improntata a uno sbrigativo atteggiamento 'tutto-e-subito': invece di mostrarsi consapevoli delle 'nuove opportunità', piuttosto svilupparono una 'mentalità criminale'. Ansiosi di partecipare al boom thatcheriano di fine anni Ottanta, dal quale venivano viceversa esclusi a causa della disoccupazione di massa, questi ragazzi fecero ricorso a espedienti di ogni sorta per fare soldi clandestinamente”. E quindi: commerci illeciti (ad esempio di falsi abiti firmati e CD pirata), spaccio di droga, furti e truffe.

 

 

I media battezzarono la scena di Manchester “scallydelia”, da “scallywag” (furfante, mascalzone), un termine associato all'hooliganismo. A Manchester la musica e il calcio (tradizionali passatempi per i giovani maschi bianchi della working class), avevano molti legami. Nel 1990 i New Order pubblicarono il singolo World In Motion, l'inno della nazionale inglese per la Coppa del Mondo (e il loro primo, ed unico, singolo a raggiungere il primo posto in classifica). E Simon Reynold afferma che gli Happy Mondays “avevano anche un certo seguito tra gli ex hooligan sensibilizzati dall'uso massiccio di Ecstasy”. Continua Reynolds: “Grazie alla benefica influenza dell'Ecstasy e della marijuana, la stagione calcistica 1989-90 fu definita dal teorico di sottoculture Steve Redhead come Winter of Love, l'inverno dell'amore (...). Gli episodi di violenza alle partite di calcio calarono drasticamente e molti tifosi si calavano di E (Ecstasy -nda) durante le partite, rafforzando il cameratismo omosociale e una chiassosa forma di sentimentalismo”. Insomma, alla faccia dei Tories, che sostenevano di essere stati loro a fermare l'hooliganismo degli anni '80, potrebbe invece essere stata una combinazione di MDMA e musica.

 

Stone Roses

 

La scena di Manchester si distingueva per uno strambo stile fashion/ anti-fashion. Le band (e i loro seguaci) indossavano abiti larghi e casual, per essere comodi sulla pista da ballo: baggy jeans (o flares, pantaloni a zampa, resi popolari dagli Stone Roses), t-shirt oversize (spesso con i loghi delle band, oppure con stampe e colori flower power), Dr Martens o scarpe da ginnastica, abbigliamento sportivo (Adidas), parka da Mod, capelli flosci, cappellini da pescatore. Questo stile, denominato anche baggy (largo, ampio), avrà un successo strepitoso, e compagnie come Joe Bloggs producevano migliaia e migliaia di pantaloni a zampa e maglie oversize. (Baggy è anche il termine usato per indicare una scena simile a Madchester per influenze e suono, ma che includeva anche band che non venivano da Manchester, come The Soup Dragons, EMF e i primi Blur).

 

Le t-shirt con gli slogan del movimento andavano a ruba. Leo Stanley, proprietario del negozio di abbigliamento Identity, dove molte band andavano a fare shopping, racconta: “Una notte, dopo essere tornato dall'Haçienda, non riuscivo a dormire, così ho preso la Bibbia e ho letto: 'Il sesto giorno, Dio creò l'Uomo (in inglese Man -nda)”, e scrissi nella mia agenda: 'Il sesto giorno, Dio creò Manchester'”. Leo ha l'idea geniale di stampare lo slogan su delle t-shirt. “Quella t-shirt fu un successo pazzesco. Non riuscivamo a stamparle abbastanza in fretta. Qualcuno mi spedì una fotografia, tratta da una rivista francese, di Jean-Paul Gaultier e Madonna ad un party, ed entrambi indossavano la maglietta On the Sixth Day”.

 

 

Tra gli artisti che aiutarono a definire esteticamente l'epoca Madchester non possiamo non citare il leggendario team Central Station (i fratelli Matt e Pat Carroll, e Karen Jackson) e la loro arte bizzarra e colorata. Le loro psichedeliche copertine di dischi (in particolare degli Happy Mondays) e poster per la Factory ispirarono una generazione di artisti e designer.

 

 

Un'idea di cosa sia stata questa scena si può avere dal film del 2002 Twenty-Four Hour Party People (di Michael Winterbottom), arricchito tra l'altro da cammei di diversi personaggi di Madchester (Paul Ryder, Clint Boon).
Ma facciamo un passo indietro. All'inizio di tutta la storia c'è una “fabbrica”, senza la quale Madchester non sarebbe esistita.

 

È il 1978. Un presentatore televisivo di Manchester, Tony Wilson, (una sorta di Malcolm McLaren settentrionale, soprattutto per il simile spirito neo-situazionista) decide di ampliare i suoi interessi e diventare il manager dei The Durutti Column. Pochi mesi dopo Wilson apre il club The Factory (La Fabbrica, appunto), con l'intento di appoggiare soprattutto le giovani band mancuniane (The Durutti Column, Cabaret Voltaire, Joy Division). Visto il successo del club, Tony Wilson & soci decidono di pubblicare, nel 1979, il doppio EP A Factory Sample, con le band che avevano suonato alle loro serate. Ed è così che nasce una delle etichette discografiche più influenti della Gran Bretagna.

 

 

Il primo album pubblicato dalla Factory è Unknown Pleasures dei Joy Division, nel maggio dello stesso anno. Il 18 maggio del 1980, un paio di mesi prima dell'uscita del secondo album dei JD, Closer, il cantante Ian Curtis si suicida. I tre membri superstiti della band decidono di continuare come New Order. (Per quanto riguarda questo periodo della Factory e la storia dei Joy Division consigliamo la visione del film Control di Anton Corbijn).

 

Nel 1981 esce per la Factory il singolo di debutto dei New Order, Ceremony, Factory e New Order decidono quindi di lanciare un nuovo club, The Haçienda, in un ex showroom per yacht nel centro di Manchester. Il club apre nel 1982 e per i suoi primi quattro anni di vita è un buco nero in cui spariscono tutti i soldi di Factory e New Order, che lo finanziano. Visto lo scarso successo, spesso è sul punto di essere chiuso. Ma non sarà sempre così. Qualche anno più tardi, The Haçienda (il nome del club è un riferimento situazionista) sarà il locale che cambierà il volto di Manchester e senza il quale non ci sarebbe stata Madchester.

 

Nel 1983 esce il singolo dei New Order Blue Monday, che segna una decisa svolta dal sound dei Joy Division. È un successo strepitoso, il 12” più venduto di tutti i tempi. Nel 1985 Factory pubblica il 12” di debutto degli Happy Mondays, Forty Five EP. Nel 1986, Mike Pickering, A&R della Factory e DJ dell'Haçienda, è il primo DJ in Inghilterra a suonare musica house (“importata” da Ibiza). Nell'aprile del 1987 esce l'album di debutto degli Happy Mondays, Squirrel and G-Man; mentre il singolo True Faith dei New Order diventa il loro primo top five hit. Contemporaneamente inizia un periodo di gran successo per l'Haçienda, che, nel luglio del 1988, dà inizio ad una serie di eventi in stile Balearic chiamati Hot.

 

 

“Dopo Londra, Manchester è stata a lungo considerata la Città Pop Numero Due della Gran Bretagna”, afferma Simon Reynolds in Energy Flash. Ma per un attimo, alla fine degli anni '80, l'acid house e l'Ecstasy spinsero Manchester al centro dell'universo pop. Il contributo dell'Ecstasy fu fondamentale.

 

Come riassume bene Mani, il bassista degli Stone Roses: “Anche un ragazzo bianco poteva ballare, bastava una pasticca”. A novembre 1988 esce il secondo album degli Happy Mondays, Bummed. E, un anno dopo, il loro EP Madchester Rave On, il cui titolo dà il nome all'intera scena. Racconta Shaun Ryder: “Furono i registi dei nostri video, i Bailey Brothers, che si inventarono il termine 'Madchester' (come potenziale slogan per le t-shirt nda), ma noi dicemmo, 'Favoloso, sì, vai', perché Manchester era folle all'epoca. Ma nessuno usava il termine a Manchester, a meno che non fossero dei coglioni”.

 

Il 14 luglio 1989 avviene la prima disgrazia. All'Haçienda (soprannominata anche Halluçienda), una ragazza di sedici anni muore per reazione allergica all'Ecstasy. Quest'episodio non ferma Madchester. Anzi, il culto cresce a dismisura nei primi mesi del 1990, e le etichette discografiche britanniche sono bramose di mettere sotto contratto qualsiasi cosa abbia una connessione con Manchester.

 

A novembre esce l'album degli Happy Mondays Pills 'n' Thrills And Bellyaches. Il disco è votato “miglior album dell'anno” dalla stampa musicale britannica, che aveva promosso la band fino allo sfinimento nel corso del 1990.
L'anno seguente l'Haçienda chiude volontariamente (in seguito ad accuse di guerre tra bande nel locale), per riaprire il 10 maggio dello stesso anno, in tempo per celebrare il suo nono compleanno. All'inizio di settembre trapela la notizia che la Factory è prossima alla bancarotta. Etichette quali Mute, London e Warner Bros. si fanno avanti per acquistarla, ma la Factory non viene venduta, e dichiara di aver sistemato le proprie finanze.

 

 

Dopo alcune interviste imbarazzanti per l'NME e il Melody Maker, gli Happy Mondays non godono più del sostegno del pubblico e della stampa, scioccati dalle idee razziste ed omofobiche dei membri Shaun Ryder e Bez. Il loro singolo non entra neppure in classifica.

 

Nel 1992 due dei principali gruppi della Factory, gli Happy Mondays e i New Order, trascorrono un tempo infinito in studio per registrare i rispettivi nuovi album, accumulando costi esorbitanti. A casa Mondays le cose sono rese complicate da storie di dipendenza da molteplici droghe e conflitti personali. Una volta uscito, il nuovo lavoro dei Mondays ...Yes Please! è accolto freddamente da stampa e pubblico, e le vendite vanno malissimo. Il secondo singolo tratto dall'album, Sunshine & Love, è l'ultimo disco realizzato dalla Factory, che dichiara la bancarotta il 23 novembre 1992. Un accordo di salvataggio dell'ultimo minuto con London frana, quando si rendono conto che i diritti sul materiale dei New Order (che avevano venduto milioni di dischi), sono di proprietà della band e non dell'etichetta (Factory non faceva firmare contratti ai propri artisti).

 

 

L'epilogo di Madchester ebbe diverse cause. L'ingenuo ottimismo e l'incosciente esultanza causata dalla droga favorita dalla scena, l'Ecstasy, si dovette inevitabilmente scontrare a un certo punto con la realtà. Dall'inizio del 1990 entrò in vigore anche a Manchester una nuova legislazione nazionale che rendeva più agevole la revoca delle licenze ai club. La polizia locale aveva avviato l'Operation Clubwatch, per tenere sotto controllo il traffico di droga in locali come l'Haçienda e altri raduni rave.

 

All'Haçienda avvennero diversi incidenti violenti: malviventi che minacciavano gli addetti alla porta e sparatorie in pista. Fu installato un sistema di sicurezza da 10.000 sterline, con tanto di telecamere e metal detector. L'atmosfera del club ne risentì, e le presenze calarono vistosamente.
Per i media Madchester era diventata Gunchester. Le “vibrazioni d'amore” morirono, e con loro quella che era sembrata, agli occhi dei giovani coinvolti, l'ennesima “rivoluzione”.



FUORI I NOMI



Happy Mondays
Nati nel 1980 e formati da Shaun Ryder (voce), il fratello Paul (basso), Mark Day (chitarra), Paul Davis (tastiere) e Gary Whelan (batteria). Il sesto membro, Bez, ballerino e suonatore di maracas, si unisce alla band in seguito. Nei primi anni '90 si aggiunge la corista Rowetta Satchell, una delle poche donne della scena Madchester. Il loro primo EP, Forty Five, esce per la Factory nel 1985. Pubblicano il loro primo album, dall'infinito titolo Squirrel and G-Man Twenty Four Hour Party People Plastic Face Carnt Smile (White Out), prodotto da John Cale, nel 1987. I due album seguenti, Bummed, del 1988, e Pills'n'Thrills and Bellyaches, del 1990, hanno un successo strepitoso. La band si scioglie nel 1993, e Shaun Ryder e Bez formano i Black Grape. Nel 1999 si riformano. L'ultimo album, Uncle Dysfunktional, risale al 2007. Pare che Paul McCartney abbia dichiarato: “Ho visto gli Happy Mondays in TV, e mi hanno ricordato i Beatles nella loro fase Strawberry Fields”.


 

The Stone Roses
Si sono formati a Manchester nel 1983. La formazione più nota include: Ian Brown alla voce, John Squire alla chitarra, Gary “Mani” Mounfield al basso, e il batterista Alan “Reni” Wren. Il loro primo album, The Stone Roses, esce nel 1989, ed è un successo di critica e pubblico. Per molti critici, uno dei migliori album britannici di tutti i tempi. Il secondo album, Second Coming (1994), è accolto molto meno calorosamente, e la band si scioglie poco dopo. Durante una conferenza stampa nell'autunno del 2011 gli Stone Roses annunciano di essersi riformati. Tra i loro brani più amati (secondo un sondaggio dell'NME): She Bangs The Drums, Waterfall, l'ipnotica I Wanna Be Adored, I Am The Resurrection, Fools Gold.

 

Inspiral Carpets
Formati da Graham Lambert (chitarra) e Stephen Holt (voce) nel 1983. Nel 1988 pubblicano il loro primo EP, Planecrash (Playtime), che il mitico DJ di Radio 1 John Peel passa massicciamente in radio. Pubblicano quattro album tra il 1990 e il 1994 (tutti per la Mute). Nel 1995 si sciolgono, per riformarsi nel 2003. Nel 2011 Holt, che aveva lasciato la band nel 1989 (sostituito da Tom Hingley), rientra nel gruppo.

 

The Charlatans
Nascono nel 1988. La formazione attuale comprende: Tim Burgess (voce), Mark Collins (chitarra), Martin Blunt (basso), Tony Rogers (tastiere). Il batterista Jon Brookes è morto recentemente (13 agosto 2013) all'età di 44 anni. Anche se i Charlatans sono fortemente associati con la scena di Madchester, si sono formati in realtà nelle West Midlands (Birmingham). Dal 1990 al 2010 hanno pubblicato undici album, di cui tre hanno raggiunto la vetta delle classifica nel Regno Unito (Some Friendly, 1990; The Charlatans, 1995; Tellin' Stories, 1997). Nel 2013 sono tornati in studio per lavorare ad un nuovo album. In maggio è uscito in DVD il documentario Mountain Picnic Blues, sull'LP Tellin' Stories.

 

New Order
Quando Ian Curtis dei Joy Division si suicida nel maggio del 1980, i membri rimanenti della band (Bernard Sumner, Peter Hook, Stephen Morris), con l'aggiunta di Gillian Gilbert alle tastiere, formano i New Order. La band si scioglie nel 1993 e si riforma cinque anni più tardi. Dopo aver attraversato vari cambi di formazione, oggi sono formati da Sumner, Morris, Gilbert, Phil Cunningham e Tom Chapman. Combinando new wave e dance elettronica, i NO sono stati una delle band più influenti degli anni '80. Dal 1981 al 2013 hanno realizzato nove album (il più recente, Lost Sirens, è uscito nel 2013).

e poi ancora: James, 808 State, A Guy Called Gerald, Paris Angels (una delle pochissime presenze femminili, Jane Gill, alla voce), The Farm, Northside, New Fast Automatic Daffodils, The High ecc.

 

 

 

Questo articolo è apparso su Alias de il manifesto di sabato 14 settembre

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