Speciale Ai Weiwei | Come abbiamo potuto regredire fino a questo punto?

23 Gennaio 2012

Sono abbastanza arroganti da credere che un’autorità illegittima sia in grado di alterare la verità o il volere degli altri. Allo stesso tempo sono abbastanza fragili da credere che una voce contraria possa far crollare il loro potere schiacciante. Questo perché credono che i loro nomi poco rispettabili non saranno scritti su alcuna scheda elettorale una volta che il pubblico avrà davvero il potere di dare il proprio voto.

 

Hanno già perso la speranza in se stessi, e non vogliono sentire la voce del popolo; ma non permettono alle persone di ascoltarsi l’un l’altra o di scoprire che possono esistere persone con le stesse idee.

 

Potete pensare, ma non potete parlare. Nessun altro sa cosa state pensando, e quando il dolore e la disperazione appartengono esclusivamente a voi stessi, non ci sono minacce. Ovviamente, stareste meglio senza la facoltà del pensiero indipendente; sarebbe più sicuro, più armonioso.

 

 

Se non si può migliorare la propria realtà, allora si può contare solo sulla possibilità di distruggere la realtà degli altri per mantenere l’equilibrio. Saremmo stati di certo più tranquilli se non avessimo mai saputo nulla della polvere di latte Sanlu, se non avessimo mai saputo nulla di Weng’an, di Gansu, del Tibet o di Beichuan. Se ipotizzassimo di non capire il mondo, sembrerebbe molto più piccolo. Se non sapessimo che la Terra è rotonda, potremmo abbandonare la speranza lungo la strada. Non capiamo i nostri diritti, e così crediamo negli emancipatori, crediamo che ogni morte sia prestabilita, che dovremmo essere grati della vita, che la Televisione centrale non sia spregevole e indecente, e che niente di tutto questo sia un male. Se lo sapessimo, saremmo capaci di immaginare il mondo in un altro modo, o che essere malvagi non deve essere un prerequisito per salire al potere.

 

Immaginate tutto quello che non sapete; il resto del mondo sarebbe qualsiasi cosa gli altri volessero raccontarvi. Vi stanno svendendo, e non ve ne accorgete, forse li state davvero aiutando a contare il bottino. L’ignoranza e il silenzio sono il prezzo che pagate per la sicurezza del vostro stile di vita; sono diventati una ragione importante della vostra esistenza, e il vero costo della conservazione dello status quo nella vostra Repubblica, la grande, benevola madre. Perché no?

 

 

Se non potete vedere o sentire, non sapete assolutamente nulla. E anche se lo sapete, siete incapaci di parlarne: parlate, e sparirete. Non importa se state soffrendo, se siete gioiosi, malinconici, privi d’immaginazione, di compassione, del desiderio o della possibilità di cambiare: siete sostenitori assoluti, siete un esempio lampante di schiavo moderno. Non vi interrogherete sulla natura di questo mondo, ma non è proprio questo quello di cui avete bisogno? Potete mangiare e bere, fare figli e figlie, rispettare la legge e pagare le tasse. Sostenete un’orda di persone che vi considera parte di una massa flatulenta di cittadini, gente il cui compito principale è dilapidare le vostre ricchezze attraverso la corruzione, tenendo tutto rigorosamente segreto e portandovi con l’inganno a favorire la vostra disgrazia. La vostra disgrazia diventa la fortuna di altri. Questo argomento è un po’ complicato, sarebbe forse stato meglio se non ne aveste saputo nulla.

 

Senza voci individuali o il libero scambio di informazioni, non possono esistere né il popolo né il proletariato, e non ci possono essere interessi comuni; non potete esistere. Un’autentica trasformazione della società non potrà mai essere raggiunta in un posto come questo, perché il primo passo nella trasformazione sociale è riappropriarsi del potere della libertà di parola. Una società alla quale manchi la libertà di parola è un buio pozzo senza fondo. Quando fa così buio, ogni cosa comincia a sembrare luminosa.

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