Atlante storico dell'Italia
Ha scritto Luigi Ghirri che l’Atlante è il libro in cui compaiono tutti i segni della Terra, sia quelli naturali sia quelli culturali: monti, laghi, piramidi, oceani, villaggi, stelle, isole. C’è l’atlante fisico, con l’orografia dei territori, e anche quello politico, dove sono invece indicati i confini tra stati, nazioni, regioni, provincie, comuni, città. Sull’Atlante si viaggia con la fantasia: il viaggio è dentro l’immagine, dentro il libro, scriveva Ghirri. Ma se l’Atlante che si ha in mano è un atlante storico, cosa succede? Gli atlanti storici ripercorrono le vicende geografiche dei Paesi che vi sono rappresentati. Nel caso della nostra Italia si capisce com’eravamo divisi territorialmente, cioè politicamente, com’erano “governate” le varie parti della penisola nel corso dei secoli. Dalla dominazione romana ai giorni nostri. L’Italia è la stessa, ma non è la stessa. Il medesimo territorio è rappresentato in un modo nel 1540, e in un altro nel 1792, e ancora differentemente nel 1922. Si tratta delle stesse terre, ma la loro denominazione cambia. Questa è la storia, una materia che è bellissimo studiare a scuola, ma a patto che sia abbinata ai luoghi. Quante volte si è desiderato di andare a vedere cosa c’è ora nel luogo della battaglia di Canne? Oppure, dove correva il confine tra la Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano? In questo caso il pensiero va a Renzo che fugge nei Promessi sposi: guardarlo sulla carta. La storia più la geografia. Purtroppo la geografia è diventata nelle nostre scuole una materia negletta. Quasi non la s’insegna più, salvo nelle scuole elementari e medie, quando si deve fornire ai bambini e ai ragazzi una cognizione generale di cosa è il mondo in cui vivono, che forma possiede la Terra su cui ci troviamo. Poi la geografia diventa un’ancella delle altre materie e discipline. Eppure è una disciplina (e materia d’insegnamento) davvero straordinaria. Ci aiuta a capire lo spazio in cui viviamo, ad analizzarlo con diversi metodi e strumenti. La geografia è in grande evoluzione anche nello spazio del web. Ma torniamo a queste cartine. Questo “Atlante storico” ci aiuta a viaggiare non solo nello spazio – quello intorno a noi – ma anche nel tempo. Soprattutto ci aiuta a capire chi eravamo, come ci chiamavamo, a quali identità passate siamo appartenuti, noi e i nostri antenati (padri, nonni, bisnonni, trisavoli…). Senza le cartine degli Antichi stati, precedenti all’Unità, non si capiscono le differenze attuali, le inflessioni dialettali, le identità locali, le tradizioni, le differenti cucine. I confini separano, ma anche uniscono, come si sa. E l’Italia, da queste mappe del passato, emerge come un territorio di tanti e diversi confini: nel tempo, non solo nello spazio. Guardarle aiuta a capire. L’immagine ha un potere incredibile, vale migliaia di parole. Prendete e guardate.
Marco Belpoliti