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Expo. Minchia, ma il ragazzo NoExpo è l’emblema dei meme
Chiude Expo: sei mesi di passione – nel senso della via crucis – cominciati con un meme. Chi si ricorda di Tia Sangermano?
Venerdì 1 maggio 2015 si è inaugurata a Milano la 65a Esposizione Universale. L’evento è accompagnato dalle proteste dei NoExpo, “convinti che la rassegna non sia un’opportunità, ma una sciagura per il territorio, i beni comuni, le casse pubbliche”. Le frange più violente dei manifestanti finiscono per trasformare il centro della città in un campo di battaglia, imbrattando muri, devastando vetrine, auto, arredi urbani. Il giornalista Enrico Fedocci di TgCom intervista un giovane che ha partecipato al corteo e che giustifica gli scontri con parole e toni che osservatori, media e utenti social giudicano sbagliati, inadeguati, ridicoli: “Boh, io quando sono in mezzo ai disastri sono contento comunque, cioè, è una protesta e ci sta”. Dopo qualche domanda, forse imbarazzato dall’incalzare del giornalista, il ragazzo ammette: “Mi esprimo male probabilmente”.
Fotogramma dalla videointervista a Mattia “Tia” Sangermano.
A poche ore dalla pubblicazione, il video è già rimpallato su tutte le bacheche e innesca un dibattito che per giorni farà del malcapitato – Mattia Sangermano, 21 anni, studente liceale, pluriripetente, di Pavia – l’oggetto di una vera e propria crocifissione mediatica: il padre del ragazzo sarà costretto a fare una dichiarazione pubblica in cui condanna l’uscita del figlio e lui stesso sarà costretto a ritrattare e scusarsi (inseguito a vista anche dal freak-buster Andrea Diprè). I tic linguistici che puntellano l’intervista, i boh, cioè, nel senso, ci sta, bordello, casino, e frasi come “Minchia, ma la banca è l’emblema della ricchezza, cioè, se non do fuoco alla banca sono un coglione, minchia, secondo me”, di cui colpisce l’incastro di scarti di registro (minchia / emblema / coglione), diventano il perno su cui si basano parodie e rifacimenti satirici, così numerosi da non potere essere mappati in maniera esaustiva.
In una caricatura della rivista “Cioè”.
Vengono create, tra le tante, la pagina Facebook Tia Sangermano (rubricata alla voce “Personaggio politico”), che raggiunge presto i 23mila like, e Minchia ma la banca è l’emblema della ricchezza (alla voce “Artista”), con più di 7mila like. Lo youtuber Clapis fa una caricatura in chiave rap, La canzone del bordello, di quello che è ormai diventato un personaggio: “ci sta”. Mattia diventa una meme icon e la sua figura – cristallizzata nella mise incappucciata mostrata nella videointervista – viene usata in fotomontaggi e image macros: diventa l’ultimo profeta della rivoluzione comunista, si contamina con altri meme di Internet. Un fotomontaggio lo mostra mentre viene avvicinato dalla furiosa Toya Graham, la “mamma di Baltimora” che il 28 aprile aveva visto in diretta TV il proprio figlio prendere parte a uno scontro con la polizia (scoppiato a seguito del pestaggio di Freddie Gray, un altro ragazzo afroamericano, prima entrato in coma e poi deceduto) ed era andata a riprenderselo; in un’immagine dalla costruzione analoga, la didascalia esplicita: “Mamma di Baltimora aiutaci tu”. Un altro meme lo mostra cinto da Olha Nykyforets, la ragazza ucraina che si era fatta ritrarre in posa plastica accanto a una delle auto bruciate durante le proteste NoExpo.
Rivoluzionari: Marx, Engels, Lenin, Stalin, Tia
Con la “mamma di Baltimora”; con la “ragazza dell’auto bruciata”
Le espressioni usate da Mattia, riprese puntualmente nella forma ma caricaturate nei contenuti, diventano strutture da personalizzare nei modi più diversi. Al premier greco Alexis Tsipras si fa dire “Se non faccio saltare l’eurozona sono un coglione”. Al T-Rex del film Jurassic World, uscito nelle sale poco dopo gli scontri milanesi, a giugno, “Figa ma il parco è l’emblema del potere, se non spacco il parco sono un coglione”. Il meme linguistico del “ragazzo NoExpo” fuoriesce dalla Rete: sulla tastiera di un bancomat nel centro di Pisa compare la scritta “Cioè zì, la banca è l’emblema della ricchezza va distrutta”.
Si è generata una nuova formula, un nuovo modo di dire: “X [sostantivo] è l’emblema di Y [sostantivo astratto o generico], se non Z [verbo che ammette la reggenza dell’oggetto X] X sono un coglione”.
Alexis Tsipras parla come Tia
Il T-Rex di Jurassic World parla come Tia