Pandemia, guerra, energia, crisi climatica, inflazione: lo choc del presente. Il rapporto Coop 2022 

19 Settembre 2022

Nel 1970, il sociologo e futurologo statunitense Alvin Toffler, quando era arrivato oltre la metà di Lo choc del futuro, il primo saggio che ha pubblicato, ha pensato di raccontare ai suoi lettori l’illuminante caso di un soldato che, durante la seconda guerra mondiale, «combattendo con i reparti del generale Wingate dietro le linee giapponesi in Birmania, si addormentò, effettivamente, mentre una tempesta di pallottole di mitragliatrice si abbatteva intorno a lui». Questo caso per Toffler poteva essere considerato un’efficace metafora di ciò che sempre più accadeva alle persone che vivevano all’interno del mondo occidentale contemporaneo. Persone immerse in un ambiente in grande trasformazione, le quali, costantemente bombardate come sono da una grande quantità di stimoli e senza più punti di riferimento, preferiscono lasciarsi andare a una travolgente apatia, anziché impegnarsi per tentare di resistere e sopravvivere.

Toffler scriveva infatti nelle pagine precedenti che: «I cittadini delle nazioni più ricche e tecnologicamente più progredite del mondo, almeno molti di essi, troveranno sempre più penoso stare al passo con l'incessante richiesta di mutamento che caratterizza la nostra epoca [...] L’accelerazione dei cambiamenti non si limita infatti a investire le industrie o le nazioni; è una forza concreta che penetra in profondità nelle nostre esistenze personali, ci costringe a interpretare nuove parti, e ci pone di fronte al pericolo di un nuovo malessere psicologico capace di sconvolgerci in modo formidabile. Questo nuovo malessere può essere chiamato “choc del futuro”».

Insomma, per Toffler a volte il disorientamento causato dai radicali cambiamenti in corso nelle società avanzate è in grado di essere talmente intenso da fare sorgere negli individui un sentimento di resa. È evidente che oggi siamo di fronte a una situazione che potrebbe generare un sentimento di questo tipo, anche se in realtà, all’interno del nostro contesto sociale, dei forti cambiamenti hanno già cominciato a presentarsi nel corso degli ultimi anni. Potremmo dunque pensare di essere di fronte alla possibilità della comparsa di una specie di “choc del presente”. È sicuro comunque che uno choc è inevitabile.

Infatti, nella storia dell’Occidente, è passato moltissimo tempo da quando si sono presentati insieme diversi fenomeni di cambiamento particolarmente potenti. Quando mai è successo cioè che una pandemia devastante in grado di causare milioni di morti nel mondo si presentasse insieme a una guerra scoppiata vicina a noi e che indirettamente ci coinvolge e a una carenza di fonti di energia in grado di mettere in seria difficoltà gli approvvigionamenti sia delle imprese che delle famiglie? E potremmo continuare ancora. Eppure tutto ciò è accaduto e continua a succedere, mettendo probabilmente sempre più in difficoltà le persone che vivono nel mondo occidentale. 

Ciò significa che noi italiani stiamo per fare la fine del soldato di Toffler? Che stiamo cioè per arrenderci al cambiamento? È possibile, ma va considerato che gli esseri umani hanno a loro disposizione la ragione, uno strumento straordinariamente efficace. Grazie alla ragione, infatti, possono tentare di capire come sia possibile reagire alla situazione che stanno vivendo. Ma la ragione può anche servire a mettere a fuoco meglio situazioni di questo tipo e a cercare appunto di capire se anche gli italiani, come il soldato di Toffler, si arrenderanno al cambiamento oppure cercheranno di reagire ad esso. Ben venga allora uno strumento utile da questo punto di vista come il Rapporto Coop 2022 - Economia, consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani, la cui anteprima digitale è stata presentata pochi giorni fa alla stampa (ed è disponibile sul sito).

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Dai dati presentati nel rapporto, realizzato come ogni anno dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) con la collaborazione di varie società di ricerca, emerge che gli abitanti dei principali Paesi europei sembrano aver già reagito al cambiamento in corso. È successo infatti che in Germania, Regno Unito, Francia e Spagna gli individui abbiano ridotto in maniera significativa i loro consumi per far fronte alla nuova situazione di crisi economica. Gli italiani, invece, sembrano ancora comportarsi come in precedenza, ma forse è solamente una questione di tempo e prima o poi anch’essi rinunceranno a molti dei loro consumi abituali. Nel Rapporto Coop 2022, infatti, dichiarano che prossimamente ridurranno le loro spese per ristorazione, viaggi e vacanze, abbigliamento, calzature e prodotti tecnologici. 

Non faranno però solamente questo. Come si afferma infatti sempre nel Rapporto Coop 2022, dovranno far fronte a una significativa riduzione della capacità di spesa (mediamente circa 2300 euro all’anno per famiglia), ma non rinunceranno soltanto a molti dei loro consumi, perché nel contempo cercheranno anche di adottare delle strategie per continuare ad acquistare almeno una parte dei prodotti di cui solitamente si riforniscono. D’altronde in passato, in situazioni analoghe, i consumatori italiani hanno già ampiamente dimostrato di saper fare ricorso a molteplici strategie in grado di consentire di fronteggiare una diminuita capacità di spesa. Ad esempio, si recheranno negli economici discount oppure sceglieranno sugli scaffali dei supermercati prodotti delle marche delle catene di distribuzione, che solitamente hanno un costo inferiore rispetto ai prodotti delle marche importanti. Allo stesso tempo, però, cercheranno anche di approfittare di tutte le offerte e le promozioni che sono disponibili online, andranno al mercato, acquisteranno dei prodotti usati e si rivolgeranno direttamente agli spacci aziendali dei produttori. Insomma, diventeranno maggiormente attenti e selettivi in tutte le scelte che praticheranno. 

Inoltre, come emerge dal Rapporto Coop 2022, nell’ambito del settore alimentare i consumatori rinunceranno ai più costosi prodotti di alta qualità (premium, gourmet) e a quelli biologici (in questo caso con una riduzione addirittura del 38%). Cercheranno invece con ancora maggior convinzione prodotti locali e a chilometri zero (+33%), ritenendo probabilmente che tali prodotti siano maggiormente salutari ed ecologici, ma anche economici. Non rinunceranno però più di tanto ai prodotti alimentari che attualmente consumano. Per ragioni di sopravvivenza, ma anche perché tali prodotti sono sempre stati considerati particolarmente importanti dagli italiani.

Pur avendo la consapevolezza di poter ricorrere a queste strategie di risparmio, gli italiani sembrano comunque essere significativamente preoccupati per il loro futuro. Il Rapporto Coop 2022 parla giustamente a questo proposito di una diffusa condizione di allerta. D’altronde, sono ben 24 milioni, cioè più di un terzo, coloro che hanno sperimentato nell’ultimo anno una situazione di disagio che perdurerà nel tempo e, rispetto a un anno fa, sono cresciuti di 6 milioni. 

È evidente pertanto che c’è anche chi non ce la fa a sopportare la pressione della difficile situazione odierna e si lascia andare a comportamenti eccessivi in grado di generare dipendenza. Così, ben tre quarti degli italiani hanno dichiarato di aver fatto ricorso ad almeno un comportamento eccessivo. Gli eccessi, a breve termine, possono essere vissuti come gratificanti vie di fuga dallo stress e dalla fatica di vivere, ma, a lungo termine, spesso generano delle forme di dipendenza psicologica. I dati del Rapporto Coop 2022 mostrano come negli ultimi anni abbiano fatto registrare una significativa crescita molti comportamenti eccessivi che creano dipendenza: di tipo nuovo, come l’utilizzo dello smartphone e la visione di serie televisive, ma anche di tipo tradizionale, come l’assunzione di alcolici, droghe e psicofarmaci e la pratica di giochi d’azzardo, e scommesse sportive. 

In conclusione, è evidente che il Rapporto Coop 2022 tratteggia un quadro dell’attuale situazione sociale ed economica che è sicuramente fosco e sembra presentare al momento poche vie d’uscita. D’altronde, non fa che raccogliere e mettere a sistema dei segnali relativi al contesto che ci circonda che, a ben vedere, sono particolarmente evidenti. Non è un caso che sia stata scelta come immagine di copertina per questo rapporto quella di un uragano in piena azione. Un fenomeno naturale potentemente distruttivo che sino a pochi anni fa gli italiani consideravano qualcosa che riguardava soltanto gli americani, ma che purtroppo oggi il cambiamento climatico ha reso una presenza frequente anche nel nostro Paese. 

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