Speciale
Il Sessantotto di chi non c'era / Caro Sessantotto cerca di volare basso
Ho pizzicato il Sessantotto a uno di quei virtuaveglioni paraselfie hashfree ultra tag orgon tre punto zero per noi giovani senza memoria violenti e dissoluti che odiamo la cultura, bastoniamo i professori e ce ne vantiamo su internet. C’era una pallosissima sfida di extreme social goldening quando me lo sono trovato di fronte: scarpe bianche glitterate, canotta, jeans tagliati e tatuaggio a pelle di serpente sul collo. Poverello. Un vecchietto che cerca di fare il gggiovane. Mi ha fatto tanta pena. E anche un po’ tanto schifo. Per fortuna che c’ho sempre tutti i bot delle app del mio telebiomidollullare a palle di pellet quantico aggiornati. Così io mi sono sparato una yage craftbeer DOP mentre aspettavo i raga, e il mio avatar si è lavorato il tizio.
Signor Sessantotto, che sorpresa. Che ci fa qui?
E che ne so, deve essere stato il Settantasette… quel disgraziato. Stavo dormicchiando al sole, poi ho sentito un tremito, hai presente, come quando fai suonare un pezzo degli Zeppelin al contrario, e mi sono ritrovato qui. Ma dove sono?
Nel... presente?
Il presente. E perché ho questa merda stampigliata sul collo?
Quello? Quello è un tatu...
Un tatuaggio? Sul collo? E poi cos'è sto frastuono?
Musica. Ma che vuoi farci, staccare la presa? Rilassarti mai, invece?
Io? Io sono rilassatissimo, è questo sconquasso che…
Dai, Sessantotto, stacci dentro, divertiti, che poi… con tutta la bumba che vi fumavate… no?
Se è per questo aspetta di vedere come sarete combinati voi tra qualche tempo e poi ne riparliamo.
Dai, bello, non te la prendere, la mia era una captatio malevolentiae. Conosci l'espressione? Nemmeno io, l'ho appena googlata da un post.
Smettila di ammiccare, per favore. Un… post? Ma con chi stai parlando?
Scusa, scusa, ci sono i raga… ma comunque non mi riferivo allo sballo, ma a un altro tipo di situazione. È una cosa che mi raccontavano quand’ero piccolo, per farmi addormentare, hai presente la fiaba degli studenti figli di papà che picchiano i poliziotti figli del popolo? Che figata, però non mi ricordo chi vince alla fine.
Ti prego, risparmiami. Cos’è, una specie di sport nazionale, il vostro? Vi sentite migliori quando ripetete questa storia? E poi se gli intellettuali bastian contrari potevano dire tutto e il contrario di tutto un po’ è stato anche merito mio. La libertà d’espressione era la mia ragazza. Facevamo coppia fissa.
E com’è finita?
E che ne so... vent’anni fa votava Berlusconi, abbiamo rotto. Poi, diciamo così, mi sono ritirato a vita privata e… insomma, non la sento da secoli. Non so nemmeno se sia ancora viva.
Figli?
Sì, uno fa l’avvocato e il secondo il… il cuoco-fotografo. E pensare che li ho fatti crescere a pane e The white album, Electric Ladyland, Beggars banquet…
Ma che sono, nomi di cavalli? Minchia, bro', dai... giochiamoci la bolletta, dammi una dritta. Tu sei psichedelico, hai la visione, lo sento.
Ma smettila di darmi 'sti pugnetti sui fianchi, oh... le mani a posto. Guarda che non sono cavalli, sono titoli di dischi.
Titoli-di-dischi? E che è, un modulo? Una roba da impiegati?
Giovanotto, tu farnetichi. Vedi che noi per lo meno ci abbiamo provato, a rifiutare di far da carne da cannone, di far da schiavi-consumatori con la vita programmata da qualcun altro. Voi invece che fate?
Come, che facciamo?
Che fate, sì… che fate oltre a farvi? Che so, studiate, lavorate, fate sport, ci andate al cinema? Hai presente il cinema, 2001 odissea nello spazio? Che è uscito, guarda un po’, nel 1968?
Ah, il cinema… sì, no, niente, ce n’era uno vicino casa mia, non ci sono mai entrato.
Ed entraci, qualche volta, che non ti morde nessuno.
Be’... ora ci hanno fatto una steak house a tre piani.
Ma ci saranno altri cinema, al tuo paese?
In verità no, il più vicino è in un centro commerciale a trenta chilometri da casa.
Niente cinema. Ma che fate nel tempo libero, scusa? Leggete?
Le…?
Naah… guarda non me lo dire, indovino: non ci sono neanche le librerie, al tuo paese.
Esatto.
E che cosa avete, allora?
Come, cosa abbiamo, rimba, abbiamo la supertecno. Lo vedi questo gingillo? Sa fare un sacco di cose.
Ma santa pazienza, non m’interessa cosa sa fare il gingillo. Mi interessa cosa sai fare tu, cosa ti piace fare, cosa pensi, cosa vuoi, cosa desideri. Insomma, tu lo sai chi sei?
Certo che lo so, sono il tuo troll. Sorpresa!
Ed è stato allora che abbiamo chiuso i nostri avatar e ci siamo rimboccati le maniche. I raga erano arrivati da un pezzo ed era da un pezzo che mi facevano segnali da dietro le spalle del Sessantotto. Abbiamo spento le luci, la musica, le persone, lo sballo e la caciara, è scomparso tutto. C’eravamo solo noi. Con le mazze da baseball e una tanica di benzina.
Il Sessantotto si è guardato intorno e l’ha capito subito. Non ha nemmeno cercato di scappare. Si è rannicchiato su se stesso come un bambino e ha abbracciato una scatola di cartone piena di foto, ma io ho dato un calcio alla scatola e l’ho fatta volare via. Le foto sono state inghiottite dal buio e il Sessantotto ha fatto come un guaito. La festa è finita, amico.
Ce lo siamo lavorato per una mezzoretta: il Duemilaequindici e il Duemilaesedici erano su di giri e non volevano saperne di fermarsi. Per non parlare di mio compare mister Duemilaedieci. Povero Sessantotto, che pena, strillava come un animale al macello mentre lo pestavamo di brutto e gli spezzavamo tutte le ossa del suo corpicino. Pensate un po’, singhiozzava, quando gli abbiamo dato fuoco.
Dignità zero, quel vecchio barbone. Zero. Dignità.
Oh, mi raccomando, se vi siete persi la diretta social e volete vedere come abbiamo ammazzato il Sessantotto cliccate cliccate cliccate (e se lasciate un commento ci fate tanto felici). La nostra foundraisingzine, L'Eterno ritorno, è ottimizzata e aggiornata per tutti i migliori avatar e necrogingilli disponibili sul libero mercato.
Bella, frate', sostieni anche tu l’emancipazione, l’autonomia, la libertà e la vigilanza.
Unisciti a noi e scegli il futuro prima che sia il futuro a scegliere te.
Tanti auguri e bacini xxx dal vostro amico 2018!!
Ci si vede al prossimo post.