Intervista video a Mario Dondero

17 Marzo 2011

Mario Dondero è uno dei grandi vecchi del fotogiornalismo italiano, personaggio singolare sia come fotografo e artista sia come uomo. Nato nel 1928 è stato giovanissimo, a sedici anni, partigiano, poi frequentatore del mitico bar Jamaica di Milano; Dondero è ancora oggi attivo come reporter in luoghi e paesi differenti del mondo, da nord a sud da est a ovest, sempre con la sua piccola borsa e la macchina a tracolla. La sua carica di umanità è straordinaria, e così fotografa, con un’affezione incredibile per i suoi soggetti, quasi sempre persone, e insieme con la dovuta distanza del rispetto e della considerazione. Ha raccontato la vita della gente umile dell’Italia, ma anche del terzo mondo, i personaggi famosi, da Beckett a Pasolini, da Elsa Morante a Togliatti, e anche gli sconosciuti, incontrati una volta per strada. Il suo archivio fotografico, in gran parte inesplorato, contiene il racconto del nostro paese nel corso degli ultimi settant’anni. L’abbiamo incontrato nel corso di una conferenza che ha tenuto a Milano, al Civico Archivio Fotografico del Castello Sforzesco (nell'ultimo ciclo di incontri sul tema "Storia della fotografia - Conversazioni" organizzato dal Civico Archivio Fotografico e dal Dipartimento di Storia delle Arti, della Musica e dello Spettacolo dell'Università degli Studi di Milano e curato da Silvia Paoli e Giorgio Zanchetti) il 24 febbraio 2011, per parlare dell’Italia contemporanea, del suo lavoro e anche per sentirlo cantare, a sorpresa, canzoni della sua vita. Questo è Mario Dondero.

 

Paesaggio italiano

 

Milano oggi

 

La gente

 

Fotografo sociale

 

Le facce degli italiani

Il lato umano

 

Come fotografo

 

Vado a vivere al sud

 

Fermo, Marche

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