Speciale

Doppiozero riscrive le Fiabe italiane #2

29 Ottobre 2012

Da lunedì 5 novembre lanciamo sul nostro nuovo canale twitter dedicato alla narrazione seriale (@00SerialTw) un progetto sulle fiabe italiane (#00fiabit). Marco Belpoliti riscrive ogni giorno in 140 caratteri le 100 fiabe italiane (le stesse riprese anche da Italo Calvino), per 100 giorni.

 

#00fiabeitaliane nasce come il primo format pensato ad hoc per questo canale. La riscrittura quindi seguirà le rigide regole della serialità mediale: 100 fiabe, 100 episodi, una fiaba al giorno per 100 giorni, trasmessa ogni giorno alla stessa ora, con una vera e propria sigla d’apertura e chiusura e qualche sguardo fotografico nei retroscena dell’officina narrativa di Belpoliti, che prima di riscrivere le fiabe le ha disegnate e riassunte su un taccuino. Il progetto è realizzato in collaborazione con Moleskine e U10.

 



 

L’idea di riscrivere per twitter le Fiabe italiane è venuta da una conversazione con alcuni amici. Nessun testo del novecento italiano mi sembrava più adatto. Poi c’era il precedente dei fratelli Grimm-Twitter del Goethe Institut italiano. Perciò mi sono messo al lavoro. Si trattava di provare e riprovare, per trovare una formula adatta. Questa estate, sotto una veranda di buganvillea, al mare, ho cominciato a rileggere fiaba dopo fiaba, avendo alle spalle una seppur parziale rilettura ad alta voce delle medesime a mia figlia. Ho letto, prima di tutte quelle che mi piacevano di più, Giovannin senza paura e Il braccio di morto (piacciono molto anche a Olivia), storie di paura e di sfida con la morte.

 

Mi sono subito accorto che trasformare questi racconti in tre twitter di 125 caratteri l’uno era un’impresa improba. Bisognava tralasciare tantissimi dettagli, che nella fiaba sono tutto (s’imprimono nella mente del lettore e ci restano depositati per anni), stringere sulle cose principali, ma con il rischio di ridurre la fiaba a poco, pochissimo. Per questo ho pensato di disegnare le fiabe. Sono ripartito dalla prima, Giovannin senza paura, che probabilmente è la più calviniana di tutte, la più sua, e ho iniziato a disegnare gli oggetti principali della storia su un taccuino, e accanto le parole chiave, e anche piccole azioni. Questo per “vedere” la fiaba senza avere sotto gli occhi il testo di Calvino, dal momento che, per raggiungere la misura fissata di battute, non avrei potuto prelevare le parole dal testo, ma solo sceglierne alcune, identificando gli oggetti e le situazioni fondamentali (almeno nella mia rilettura).

 

Così, a partire dai disegni, ho iniziato a scrivere sul taccuino stesso, sul Moleskine, in modo tale da ridurre la fiaba ad un primo testo più breve; provando e riprovando. Poiché doveva essere esattamente di 125 battute, e non una di più, sono passato a trascrivere il tutto sul computer che mi ero portato dietro: calcola le battute in modo preciso. Sul visore la prima cosa è stata eliminare gli articoli – determinativo e indeterminativo –, memore della lezione di Gianni Celati, o almeno dei suoi primi libri, dove l’articolo quasi non c’è (in italiano non è indispensabile, bensì utile). Poi ho tolto anche la punteggiatura. Non sempre, ma solo in alcuni casi; là dove funge da separatore tendevo a mantenerla. Insomma, l’estate è andata via veloce al ritmo frenetico delle fiabe. Leggendole con la lente d’ingrandimento, cercando di disegnare e capire, ho scoperto molte cose che non avevo afferrato: le ripetizioni, le ricorrenze, gli stili, le forme, gli oggetti più presenti, ecc. Non c’è modo migliore per capirle e analizzarle che rifarle. Quasi una traduzione: dall’italiano all’italiano.

 

Alla fine, quando il lavoro sarà compiuto (e vorrei farle tutte e 200 se ci riesco) sarà interessante capire che lingua è quella che ho utilizzato, se e come Twitter cambia i connotati linguistici di noi scriventi. Anni fa, per una questione di lavoro, avevo dovuto occuparmi di spedire più volte telegrammi con molte informazioni; per risparmiare (si pagava un tanto a parola) mi ero ingegnato di dare la comunicazione nel modo più breve ed economico. Lavorando alle Fiabe italiane per Twitter mi è sembrato di ripetere la stessa strada. Sarà davvero così?

 


 

Il nuovo canale doppiozero serial tw lo trovate qui.

E qui lunedì 5 novembre iniziamo a raccontarvi le Fiabe italiane. Stay tuned!

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