Google celebra Calvino
Eccola lì la banda di Qfwfq, ondeggiare sulla loro barchetta al largo degli Scogli di Zinco. Lui, il cugino, la piccola Xlthlx, la signora Vhd Vhd e il capitano, che con la scala si allungano per afferrare la Luna nel breve interstizio tra lei e la Terra. Secondo Sir George H. Darwin, una volta la Luna era assai vicina al Pianeta azzurro, mentre poi furono le maree che, poco a poco, la spinsero lontano. Il disegno che campeggia oggi, 15 ottobre 2011, nella home page di Google annegando il suo logo – le due O che richiamano una doppia Luna – dentro un mare agitato, rende omaggio a uno degli scrittori italiani più noti al mondo, nato esattamente ottantotto anni fa a Santiago de Las Vegas vicino all’Avana. E che ci ha lasciato a metà degli Ottanta. Google ha scelto come omaggio a Calvino l’inizio della sua prima “cosmicomica”,“La distanza dalla Luna”, uno dei più bei racconti del secondo Novecento per fantasia, immaginazione, sottigliezza e poesia; un testo ricco di risvolti e sottintesi che manifesta tutta la capacità narrativa dello “scoiattolo della penna”, come lo definì Pavese agli esordi nel 1947. Calvino è stato uno degli autori che hanno anticipato a buon diritto le idee su cui è poi nata, in termini pratici, la Rete. Se si rilegge uno dei suoi scritti più preveggenti, e acuti, Cibernetica e fantasmi del 1967, dedicato alla “narrativa come processo combinatorio”, si coglie quanto era in anticipo rispetto all’intero universo della letteratura italiana e mondiale. Tra le tante e affascinanti cose che sostiene in quel testo c’è anche l’idea innovativa, e democratica, che la letteratura nasce e si rinnova “al contatto dell’occhio che legge”; o che “la battaglia della letteratura è appunto uno sforzo per uscire fuori dai confini del linguaggi”, e altro ancora. Il testo si legge oggi in Una pietra sopra. Solo un altro scrittore italiano ha avuto previsto e indicato la Rete come luogo futuro dello scambio e della comunicazione: Primo Levi. L’edizione di Le Cosmicomiche uscita nel 1965 per l’editore Einaudi recava in copertina un’incisione di M. C. Escher, Autre Monde, dove una curiosa creatura dal corpo di uccello e dalla testa di donna calva s’affaccia su un paesaggio lunare dal bordo di una architettura composta di colonne e archi: il disegno riproduce la scena di fronte, dall’alto e dal basso contemporaneamente. L’illustrazione commissionata da Google è meno fantasiosa e più didascalica dell’incisione di Escher scelta da Calvino stesso per la prima edizione del libro. Richiama piuttosto le immagini dei libri per bambini e non il mentalismo estremo che è implicito nell’opera dello scrittore, la sua forza di astrazione; e tuttavia ne interpreta un aspetto non secondario, la natura infantile della sua fantasia, quel modo di essere insieme un ragazzo e una mente che pensa. Dopo qualche anno di appannamento, Calvino torna a noi grazie al disegno in home page di Google nel suo aspetto più antico e insieme foriero di futuro: la fiaba.