Stefano Dal Bianco. Alla mia stufa, alla fatica
Questa rubrica raccoglie una serie di interventi che esplorano il tema delle forme, della bellezza/bruttezza, da punti di vista molto diversi fra di loro. Ne parleranno storici dell’arte, scrittori, critici, scienziati, musicisti, filosofi, esperti di paesaggio.
Stefano Dal Bianco ha abitato a Padova, Milano, Torino e ora vive in provincia di Siena, dove è ricercatore all’università. Il suo ultimo libro di poesia è Ritorno a Planaval, (Mondadori 2001). Ha pubblicato studi sulla metrica di Petrarca, Ariosto e Zanzotto. Di Zanzotto ha anche curato il Meridiano Mondadori nel 1999.
Alla mia stufa, alla fatica
Per poterla riattizzare presto la mattina dopo
e trovare anche la stanza meno fredda
ogni sera faccio in modo che si crei un bel letto di braci
per il ciocco che vi depongo
prima di chiudere la presa d’aria.
Questa sera le braci sono molte, anzi moltissime:
una vera montagna incandescente
con tutte le valli, a ombrìo e a solatìo
e con torrenti e fiumi e laghi rossi
e neri sbuffi e feste di paese…
Io mi sono fermato incantato
davanti al frutto di tanta mia accortezza
e anzi ho creduto di vedere anzi ho veduto
ho veduto ho veduto
una cosa che poteva assomigliare ad un rubino
un rubino vermiglio di un sangue
che poteva soltanto essere il mio,
di tutte le volte che carico la stufa
e trasporto la legna nei giorni di sole
nelle notti di neve e ogni parola acquista un peso
che la fa quasi onnipresente una letizia
di accorgersi di sé
e una veduta sul mondo reale
che dura poco ma la lascia raggiante
e pronta e sofferente
per una nuova nuovissima fatica.